Grosseto
Lo stabile abbandonato in cui sono stati trovati i bivacchi di quattro stranieri irregolari
Blitz dei carabinieri nello stabile abbandonato: trovati quattro stranieri irregolari. L'operazione è nata da una segnalazione di alcuni giorni fa, quando una donna ha riportato al 112 di aver sentito rumori molto simili a colpi di arma da fuoco provenire da una struttura non in uso nella zona delle vie dei laghi a Grosseto. Lo stabile, negli anni, è stato più volte occupato abusivamente da soggetti in cerca di un riparo di fortuna.
Non appena appresa la segnalazione, diverse pattuglie dell’Arma hanno fatto accesso nello stabile, a cui si può fisicamente accedere sebbene si tratti di una struttura posta sotto sequestro. Si è trattato infatti di un intervento di estrema urgenza, dato che sulla scorta della segnalazione, c’era la possibilità che qualcuno fosse stato colpito dai colpi segnalati. Una volta entrati, i carabinieri hanno avviato un controllo all’interno dello stabile per verificare l’eventuale indebita occupazione. Eseguite le verifiche, i carabinieri non hanno trovato segni di spari, né tantomeno soggetti colpiti da alcun colpo di arma da fuoco, ma quattro giovani stranieri che lì avevano sistemato le loro cose, e bivaccavano abusivamente all’interno dei locali. Condotti in caserma per l’identificazione, è emerso che tre di loro, maggiorenni, erano irregolari sul territorio, e andava pertanto avviata la procedura di espulsione. Con la collaborazione degli uffici preposti della Questura e della Prefettura, la procedura è stata ultimata, e i tre fermati – cittadini di nazionalità tunisina privi di documenti, senza fissa dimora e irregolari sul territorio - sono stati avviati al Centro di Permanenza e Rimpatrio di Milo (TP), dove sono diretti, scortati dai militari dell’Arma.
Il quarto soggetto fermato, risultato minore di età, è stato affidato ai servizi sociali.
A tutti e quattro è stata contestata la violazione dei sigilli (in quanto l’immobile è sotto sequestro) e false generalità a un pubblico ufficiale (i quattro, non avendo documenti, avevano inizialmente fornito false generalità agli operanti nella prima fase di identificazione).
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy