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Grosseto, Ferragosto in montagna per il 18% degli italiani: come affrontare le escursioni? I consigli degli esperti

Ilenia Lauritano

13 Agosto 2024, 11:51

amiata

La vetta del Monte Amiata. Foto: Ambito turistico Amiata

Una passeggiata in montagna è uno dei rimedi preferiti anche dai maremmani per sfuggire all'asfissiante calura estiva di questi ultimi giorni. Ferragosto si avvicina e la maggior parte degli italiani è pronta a preparare le valigie e partire: secondo l'Osservatorio Turismo di Confcommercio in collaborazione con Swg, la vacanza in montagna è la meta prescelta dal 18% degli italiani. Ci sono però delle regole d'oro da seguire per vivere le escursioni in sicurezza: a condividerle è il Gruppo Maxi emergenze della Asl Toscana Sud Est.


(Luca Pancioni)
"Il trekking, o anche solo le passeggiate in montagna, non sono cose semplici e prive di pericoli – spiega Luca Pancioni, Disaster Manager e Coordinatore del Gruppo Maxi Emergenze Asl Toscana Sud Est -. Spesso ci troviamo a prestare soccorso a persone che si sono avventurate lungo percorsi di montagna con calzature non adeguate e soprattutto senza considerare le proprie capacità di resistenza".
Cosa non dovrebbe mai mancare nel kit base per il trekking in montagna? Oltre all'abbigliamento e alle scarpe giuste e uno zaino contenente beni di prima necessità, c'è anche la tecnologia ad andare incontro ai turisti, grazie ad un'app specifica da scaricare su smartphone (112 where ARE U).
"La prima cosa che mi sento di consigliare è un abbigliamento adeguato ad affrontare temporali improvvisi e cali di temperatura – prosegue Luca Pancioni - scarpe adatte al trekking, come scarponi da montagna o scarpe specifiche. In montagna è frequente assistere a temporali improvvisi e cali di temperatura, pertanto bisogna essere preparati. Altro consiglio è di pianificare il percorso prima di partire scegliendo quello più adeguato alla propria esperienza e alle proprie capacità fisiche, facendosi accompagnare da qualcuno che conosce la zona e portare con se una carta dettagliata dei sentieri".
"Inoltre sarebbe utile scaricare la App del 112 – continua il dr. Pancioni – attraverso la quale chiamare i soccorsi in caso di necessità. La App, infatti, ci permette di localizzare il luogo dal quale arriva la richiesta di soccorso inviando mezzi e personale nel punto indicato. La app è un supporto per i soccorritori che si completa con le informazioni telefoniche che vengono date agli operatori, una app che sarebbe utile avere sempre sul proprio telefono e non solo nelle escursioni".
"Quando si chiamano i soccorsi è utile fornire informazioni sul percorso/sentiero che si sta seguendo, la durata di percorrenza prevista e l’orario in cui si è partiti. Questo ci serve per indirizzare i soccorsi – aggiunge Pancioni – Inoltre è bene avere sempre una scorta di acqua, qualcosa da mangiare e qualcosa con cui coprirsi, una batteria di scorta per il telefono e una torcia".
Ma quali sono le regole da seguire in caso di temporale improvviso? "Mai stare in piedi in un prato per evitare di essere colpiti da un fulmine – continua il Disaster Manager –.  Meglio ripararsi in un anfratto, in zone protette da rocce senza sostare all’ingresso per evitare di creare un arco elettrico, concavità del terreno e sedersi sullo zaino che funge da isolante. Se non è possibile meglio sdraiarsi a terra: durante un temporale, infatti, la persona deve evitare di essere il punto più alto. Se si è in gruppo meglio distanziarsi pur rimanendo a portata di vista".
"Importante è conoscere i propri limiti prima di cimentarsi in percorsi montani – conclude Pancioni – ma, soprattutto, se abbiamo un problema chiamare subito e non spostarsi a meno che la Sala Operativa dia indicazioni diverse: la app ci permette di localizzare subito la persona che chiede soccorso".
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