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La Cgil Grosseto alla manifestazione di Latina contro il caporalato
Sono migliaia le persone accorse oggi, sabato 6 luglio, a Latina per la manifestazione nazionale organizzata dalla Cgil, tutti per chiedere una sola cosa: la fine del caporalato e dello sfruttamento del lavoro. Una manifestazione nata nel nome di Satnam Singh, il bracciante indiano che ha perso la vita il 19 giugno: ferito da un macchinario, aveva perso un braccio. Satnam poteva salvarsi, ma era un lavoratore irregolare. Il datore di lavoro ha deciso quindi di abbandonarlo davanti casa, consegnandolo alla morte. Una storia che ha scatenato la rabbia degli italiani, che ora chiedono di fermare questo sistema corrotto e mortale.
Tra i volti del corteo anche la Cgil Grosseto. "Non dobbiamo dimenticare che fenomeni come il caporalato non sono estranei anche alla Maremma – dice Paolo Rossi, segretario Flai Cgil provincia di Grosseto – proprio sul finire dello scorso aprile sono state arrestate una decina di persone. Reclutavano i migranti dentro il centro di accoglienza, impiegandoli con turni massacranti nei campi tra la Val di Cornia e la Maremma. Con paghe che scendevano anche sotto l’euro all’ora".
"Per allargare lo sguardo e avere contezza del fenomeno del caporalato in Italia, basta osservare i numeri forniti dall’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil. 230mila risultano i lavoratori sfruttati, fatti lavorare senza contratto e quindi senza alcun diritto - si legge nel comunicato della Cgil -. Di questi, 55mila sono donne e il 30% sono cittadini italiani o dell’unione europea. La geografia del caporalato è varia, ci sono zone dove assume i caratteri di una vera piaga, ma in generale estende un po’ su tutta l’Italia".
"Quello che è successo a Latina è qualcosa di umanamente inconcepibile – dice Monica Pagni, segretaria generale CGIL provincia di Grosseto – La morte di Satnam ha smosso numerose coscienze ma dobbiamo essere concreti e realizzare che quando muore un lavoratore, o un gruppo di lavoratori come successo qualche mese fa a Firenze o a Suviana, è sempre troppo tardi per intervenire. Siamo qui perché non si può aspettare oltre, non si possono accettare altre notizie del genere".
"La recente operazione di vigilanza varata mercoledì 3 luglio dalla ministra del lavoro Calderone, e annunciata il 4 alla Camera durante la cerimonia per commemorare le vittime degli incidenti sul lavoro, parla chiaro - si legge ancora sul comunicato della Cgil -. Sono state 310 le aziende ispezionate, in 206 sono state riscontrate irregolarità. 616 i lavoratori irregolari di cui 216 in nero. Di 786 lavoratori extracomunitari circa il 40% è risultato essere impiegato irregolarmente. I casi di caporalato riscontrati dai carabinieri hanno portato a 10 denunce. Sempre a Latina, in una serra sono state trovate anche due roulotte e un locale dormitorio con materassi sul pavimento".
"Al supermercato si guarda al prezzo più basso per risparmiare – conclude Pagni - ma forse poco si pensa che proprio per risparmiare e per massimizzare il profitto, qualche imprenditore ha fatto raccogliere quel pomodoro o quella melanzana da qualcuno che paga pochi euro per stare dieci ore sotto al sole. Oggi siamo scesi in piazza per Satnam e per i diritti di tutti i lavoratori, italiani e non, bianchi o neri che siano. Il lavoro non ha colore ma deve avere tutele. Anche per questo proseguiamo la campagna referendaria con maggiore convinzione e vigore".
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