Grosseto
Eugenio Giani
Martedì 18 marzo, alla rinomata Biblioteca Chelliana, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, presenterà il suo ultimo lavoro editoriale intitolato Cosimo I de Medici: il padre della Toscana, pubblicato da Giunti nel 2024.
Per questa occasione speciale, la biblioteca aprirà le sue porte ai visitatori a partire dalle ore 21, ora d'inizio dell'evento pubblico.
L'incontro sarà inaugurato dai saluti istituzionali dell'assessore alla Cultura, Luca Agresti, seguito da un dibattito in cui l'autore dialogherà con la direttrice della Biblioteca Chelliana, Anna Bonelli e il direttore del Museo archeologico e d'arte della Maremma, Luca Giannini.
Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l'assessore Agresti hanno sottolineato l'importanza della storia, affermando: "La storia è una lente preziosa e di assoluto rilievo tramite cui osservare il mondo, anche contemporaneo. Sì, perché pure le dinamiche moderne e più attuali sono in qualche modo legate al filo conduttore rappresentato dai fatti che si sono susseguiti nel tempo. Le scelte fatte dalle persone che hanno vissuto il passato incidono nel profondo delle nostre vite odierne. Conoscere ciò che è stato è un punto prezioso da cui partire per comprendere il presente e cercare, in qualche modo, di prevedere quel che potrà accadere in futuro. La storia dei Medici, da Cosimo il Vecchio in avanti, è parte intima del nostro patrimonio identitario e, al tempo stesso, grazie alle opere messe in campo, ai cambiamenti realizzati, alle bellezze lasciate ai posteri, rappresenta un vanto per l'intera umanità".
Il libro dedicato a Cosimo I de Medici è descritto come una storia di genio e bellezza, ma anche di intrighi e sventure: ingredienti che hanno caratterizzato la vicenda biografica della famiglia de' Medici, signori di Firenze, e l'intero Rinascimento. Figura centrale di questo periodo fondamentale nella storia e cultura europee è Cosimo I (Firenze 1519-1574), primo granduca di Toscana e artefice della sua trasformazione in Stato. L’autore, in questo saggio, ne ripercorre la vita e le imprese di governo, il rapporto con le arti e ne evidenzia soprattutto la dimensione di legislatore e statista capace di portare quella che fino ad allora era stata una piccola potenza regionale al livello delle corti e delle grandi nazioni del Cinquecento.
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