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Grosseto

Tortello maremmano IGP? Ci vogliono 15 mila euro: "Servono tanti comuni che aderiscano all'iniziativa!"

Giulia Biagi

14 Marzo 2025, 09:40

Tortello maremmano IGP? Ci vogliono 15 mila euro: "Servono tanti comuni che aderiscano all'iniziativa!"

Sono ormai trenta i ristoratori e produttori che hanno scelto di unirsi all'associazione dedicata alla tutela e promozione del Tortello Maremmano. A questi si aggiungono la Provincia di Grosseto e il Comune di Gavorrano, che hanno già completato il processo di adesione, mentre il Comune di Castiglione della Pescaia è in fase finale del percorso.

Il Comune di Cinigiano ha espresso il proprio interesse a partecipare. Ieri mattina, i rappresentanti istituzionali coinvolti hanno illustrato le ragioni che li hanno portati a sostenere questa iniziativa non solo per un prodotto tipico, ma anche per una filiera che può stimolare l'economica locale e un turismo enogastronomico in crescita. Le amministrazioni mirano a sostenere e promuovere il lavoro dei ristoratori e dei produttori locali, rafforzando l'integrazione tra il settore turistico e agroalimentare. L'obiettivo finale è rendere la Maremma una destinazione che coniuga bellezze naturali, storia e sapori, contribuendo allo sviluppo economico locale.

"Questo è un processo che comincia a dare molte soddisfazioni - ha affermato il presidente dell'associazione, Massimiliano Mei - L'idea iniziale era valorizzare un prodotto locale, sperando anche in un ritorno economico positivo per il territorio. È spiacevole, infatti, trovare in commercio tortelli maremmani prodotti in altre regioni."

La sindaca di Castiglione della Pescaia ha annunciato il completamento delle procedure di adesione in una conferenza stampa: "I documenti stanno per arrivare in Giunta. Per noi, i tortelli sono particolarmente importanti, anche grazie al successo di Lucio Corsi e ai tortelli di sua nonna. La tradizione di tirare la sfoglia con il 'ranzagnolo' è ancora viva per molti."

Roberto Delli, produttore e vicepresidente dell'associazione del tortello, insieme allo chef Sandro Signori, ha affermato: "Il primo passo è ottenere la certificazione che faciliterà lo sviluppo della produzione locale, contrastando la realizzazione di tortelli in altre aree. L'obiettivo è coinvolgere quanti più produttori possibile per garantire il rispetto del disciplinare di produzione." Delli mette in guardia: "Non possiamo pretendere che tutti gli ingredienti siano locali, sarebbe impossibile soddisfare la domanda di materia prima; le spezie, per esempio, non possono essere locali. L'importante è che la produzione avvenga qui. La mia azienda produce tortelli per un valore di un milione e mezzo di euro, con 24 dipendenti. Il costo si aggira sui 15-20 euro al chilo, poiché il ripieno, che costituisce il 65% del tortello, è la parte più costosa."

"La Toscana è la meta enogastronomica per eccellenza, - ha dichiarato il direttore di Confesercenti, Andrea Biondi. - La Maremma non possiede un prodotto di trasformazione riconosciuto IGP. Il tortello, che include la Maremma nel suo nome, è il candidato ideale per diventare l'ambasciatore enogastronomico del nostro territorio. Il percorso IGP è lungo e costoso: se molti aderiranno, potremmo gestire i costi, stimati attorno ai 15mila euro, entro il 2025. Per questo, chiediamo ai comuni di contribuire per raccogliere i fondi necessari. Nel 2026, il comitato promotore dovrà essere composto esclusivamente dai produttori; avvieremo l'iter presso il Ministero e quindi presso la commissione europea, con una durata complessiva di 24-36 mesi."

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