Il direttore generale Fabio Zappalorti e il presidente Federico Vanni
Il presidente Federico Vanni e il direttore generale Fabio Zappalorti hanno spiegato le finalità dei nuovi progetti e dell’esigenza di intervenire per contrastare la crisi climatica che incombe sulla Maremma. “Tutte le previsioni – ricorda il dg Zappalorti – dicono che la Toscana è tra le regioni italiane a maggiore rischio di desertificazione. Dobbiamo prepararci a fronteggiare il pericolo di alluvioni, ma al tempo stesso essere consci che sempre più spesso l’acqua mancherà. Gli invasi rappresentano la soluzione strutturale al problema, ma servirà tempo. Affinché l’agricoltura sia ancora viva quando arriveranno, occorre fare il possibile per adottare ogni soluzione possibile e l’impianto di Alberese va in questa direzione”.
“La crisi climatica è in atto e non farà che peggiorare – riflette il presidente Vanni – da imprenditore agricolo del vino so bene che oggi dobbiamo irrigare delle colture che fino a pochi anni fa non ne avevano bisogno. Sappiamo di chiedere un impegno a un settore già provato da una situazione climatica ed economica complessa, ma agli agricoltori dico che il consorzio di bonifica è anche un consorzio di irrigazione e che stiamo lavorando per loro. La struttura è costantemente impegnata per individuare strumenti efficaci e quello di Alberese è soltanto il primo degli incontri che organizzeremo per illustrare il nostro lavoro, ma anche per recepire le necessità e confrontarci con gli agricoltori”.
Gli ingegneri Valentina Chiarello e Andrea Dottarelli hanno illustrato nel dettaglio il funzionamento del nuovo impianto: “Ai futuri consorziati abbiamo spiegato il nostro progetto – afferma Dottarelli – tramite le dighe mobili e un’opera di presa sul fiume Ombrone pomperemo l’acqua necessaria in una zona fortemente soggetta a siccità e anche a salinizzazione. Un messaggio importante che abbiamo cercato di far passare è che il futuro dell’irrigazione della Maremma, e più in generale di tutta la Toscana, non è più l'autoapprovvigionamento, ovvero il servizio idrico autonomo del singolo cittadino, ma l’irrigazione collettiva che significa innovazione, ottimizzazione e sinergia. Quello che abbiamo presentato è il primo di tre lotti di lavori nella piana dell'Alberese. Il secondo è già potenzialmente finanziabile, poi potremo procedere con il terzo”.

Vito Cognata, responsabile area staff, ha invece passato in rassegna i principali aspetti del nuovo regolamento irriguo che disciplinerà gli attingimenti: ai consorziati viene chiesta collaborazione nel comunicare tempestivamente i piani di coltura, per poter programmare le forniture. Ampio il dibattito con gli agricoltori presenti, dal quale è comunque emersa una positiva volontà di collaborare per tutelare e sostenere l’agricoltura nella piana di Alberese.