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No Other Land, il film–evento di stasera 15 novembre: dalla Cisgiordania una storia che non lascia indifferenti

Giovanni Ramiri

15 Novembre 2025, 10:03

No Other Land, il film–evento di stasera 15 novembre: dalla Cisgiordania una storia che non lascia indifferenti

No Other Land

Va in onda oggi, sabato 15 novembre, alle 21.25 su Rai 3 il film–documentario “No Other Land”, una delle opere più discusse e premiate dell’ultimo anno. Una scelta editoriale forte, che porta in prima serata un racconto crudo, autentico e profondamente umano ambientato nella zona di Masafer Yatta, in Cisgiordania, dove ogni giorno si combatte una battaglia silenziosa fatta di demolizioni, sfratti e resistenza.

Al centro del film c’è Basil al-Adraa, attivista palestinese che vive in quelle terre e che diventa il narratore involontario di una realtà in cui la quotidianità è continuamente minacciata. Attraverso la sua voce e la sua presenza davanti alla telecamera si entra nelle case destinate a scomparire, nelle paure dei villaggi e in quella dignità ostinata che non accetta di arrendersi. Basil non recita: vive, testimonia e soffre ciò che mostra. È questo che rende la sua figura così potente e impossibile da dimenticare.

A costruire il racconto insieme a lui ci sono i registi Yuval Abraham, Hamdan Ballal e Rachel Szor, giovani autori palestinesi e israeliani che hanno scelto di unire i loro sguardi in un progetto in cui la collaborazione diventa, di per sé, un atto politico e umano. Le loro prospettive differenti generano un film che non semplifica, non urla e non giudica, ma accompagna lo spettatore dentro un conflitto visto dalla vita quotidiana di chi non ha altra terra da chiamare casa.

La trama segue il ritmo delle giornate tra sgomberi improvvisi, tensioni con l’esercito, proteste e momenti di respiro in cui si intravede la normalità che dovrebbe appartenere a chiunque. Le immagini, spesso girate in condizioni difficili, restituiscono la fragilità di un territorio conteso e la forza di chi continua a restare. È un viaggio che colpisce per la sua sincerità: niente artifici, nessuna retorica, solo la realtà, mostrata con un pudore che amplifica l’impatto emotivo.

La proiezione di “No Other Land” in prima serata diventa così un invito alla riflessione, soprattutto in un momento in cui la complessità di ciò che accade in Medio Oriente rischia di essere ridotta a slogan. Il film offre volti, storie e domande, e lo fa attraverso un linguaggio che mette l’umanità prima di tutto.

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