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Il Commissario Montalbano – La caccia al tesoro: stasera 12 novembre l’indagine più inquietante del commissario di Vigàta

Giovanni Ramiri

12 Novembre 2025, 11:42

Il commissario Montalbano stasera 5 novembre: La danza del gabbiano è una puntata speciale. Corsa contro il tempo tra amicizia, paura e verità

Il Commissario Montalbano torna stasera

a vicenda si apre con una scena surreale e drammatica. Gregorio e Caterina Palmisano, due anziani religiosi dal fanatismo inquietante, si barricano nel loro appartamento di Vigàta e cominciano a sparare nel vuoto, terrorizzando il quartiere. Montalbano e la sua squadra intervengono con decisione, riuscendo a disarmarli e ad arrestarli. Dentro la casa trovano un ambiente sconvolgente: crocifissi, immagini sacre, ossessioni mistiche e, in mezzo a tutto, una bambola gonfiabile deturpata, segnata da tagli e mutilazioni che lasciano il commissario perplesso. È un dettaglio che, a prima vista, sembra solo un segno di follia, ma che diventerà presto la chiave di un mistero più grande.

Il giorno dopo, in un cassonetto della spazzatura, viene ritrovata un’altra bambola gonfiabile, identica alla prima, con le stesse mutilazioni, lo stesso volto deformato. Montalbano sente che dietro quelle presenze artificiali si nasconde un messaggio, una trama da decifrare. Ed è qui che la storia cambia tono: una lettera anonima arriva in commissariato, contenente enigmi e indovinelli. È l’inizio di una vera e propria “caccia al tesoro” in cui il commissario viene trascinato da un ignoto mittente che sembra conoscere ogni sua mossa, ogni pensiero, ogni debolezza.

All’inizio Montalbano pensa a uno scherzo di cattivo gusto, forse l’opera di un mitomane in cerca di attenzione. Ma presto capisce che la sfida è molto più pericolosa. Le lettere diventano sempre più precise, più sinistre, e dietro la loro apparenza ludica si intravede una mente disturbata, metodica, feroce. Quando una giovane donna, Ninetta Bonmarito, scompare nel nulla, l’enigma assume contorni tragici. Il commissario comprende che il folle autore della caccia al tesoro è anche un rapitore, e che Ninetta è la pedina finale del suo gioco perverso.

La tensione cresce mentre Montalbano tenta disperatamente di ricostruire le ultime ore della ragazza. Ogni indizio conduce a un vicolo cieco, ogni ipotesi si scontra con la perfetta pianificazione del maniaco. Il commissario, tormentato e rabbioso, sente la pressione di un nemico invisibile, uno che gioca con la vita e la morte come se fossero indovinelli da risolvere.

Quando infine viene ritrovato il corpo di Ninetta, la scena è agghiacciante. La giovane è stata truccata e vestita come le due bambole gonfiabili: una replica macabra e crudele, simbolo di un disprezzo totale per la vita e per l’umanità. A quel punto la “caccia al tesoro” si trasforma in una corsa contro il tempo. Montalbano non cerca più un indovinello da sciogliere, ma un assassino da fermare prima che colpisca ancora.

L’episodio mostra un Montalbano più introspettivo e fragile, costretto a misurarsi con la follia pura, con il male che non ha motivazioni né logica. Camilleri, attraverso questa storia, esplora il confine sottile tra razionalità e ossessione, tra fede e fanatismo, tra intelligenza e pazzia.

“La caccia al tesoro” è una delle puntate più dense e inquietanti della serie, capace di fondere thriller psicologico e realismo siciliano, portando lo spettatore in un viaggio dentro l’animo del commissario e, forse, dentro le zone più oscure dell’essere umano.
Una storia che non si limita a raccontare un crimine, ma che interroga la coscienza di chi guarda, ricordando che, a volte, il vero enigma da risolvere è quello che si nasconde dentro di noi.

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