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Fast & Furious 6
Stasera, lunedì 10 novembre alle 21.20 su Italia 1, andrà in onda il film Fast & Furious 6, il sesto capitolo della saga che ha trasformato le corse clandestine e la “famiglia” di piloti in un fenomeno mondiale. Ambientato subito dopo gli eventi del quinto film, introduce nuove tensioni, vecchie alleanze e un cerchio che sembra finalmente chiudersi, ma senza rinunciare all’azione sfrenata che ha reso celebre la serie.
Dopo la rapina a Rio de Janeiro e il bottino milionario portato via da Dominic Toretto e Brian O’Conner, la squadra si è dispersa: latitanza, adrenalina, ma anche la consapevolezza che la “vita semplice” era solo un’illusione. Quando l’agente federale Luke Hobbs bussa alla loro porta con un’offerta difficile da rifiutare — aiuto contro una pericolosa organizzazione di piloti mercenari in cambio dell’amnistia — tutto cambia. La missione li porta ai margini dell’Impero, con nuovi spettacolari inseguimenti, un nemico temibile guidato da Owen Shaw e il ritorno di Letty Ortiz, creduta morta, che riaccende vecchie ferite in Dom.
Nel cast si ritrovano Vin Diesel (Dom Toretto) e Paul Walker (Brian O’Conner), affiancati da una schiera di volti ormai familiari ai fan: Michelle Rodriguez (Letty), Jordana Brewster (Mia), Tyrese Gibson (Roman Pearce), Ludacris (Tej Parker) e la new‑entry Luke Evans (Owen Shaw) con Gina Carano (Riley) sul fronte avversario. La regia è di Justin Lin, che conferma una visione spettacolare e ad alto tasso di adrenalina.
Il film non è solamente inseguimenti e motori; è anche una riflessione sulla lealtà, sulla “famiglia” scelto e sulla possibilità (o l’illusione) di trovare una vita normale dopo aver vissuto sempre al limite. Quando tutto sembra perduto, la corsa diventa una via di salvezza e la decisione di rientrare a casa assume un valore simbolico.
Se cerchi una serata all’insegna della velocità, del rumore dei motori e del turbo‑brivido, questa è decisamente un’occasione. Per chi però è fan della serie fin dai primi capitoli, l’appuntamento vale anche per vedere come il racconto si amplia, diventa globale e, allo stesso tempo, torna a guardare al cuore del gruppo.
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