CINEMA
Il Frankenstein di Guillermo del Toro
Il regista messicano Guillermo del Toro, vincitore di numerosi premi Oscar, realizza finalmente il suo progetto più ambizioso: un adattamento dell’iconico romanzo di Mary Shelley, Frankenstein; or The Modern Prometheus (1818). Il film — intitolato semplicemente Frankenstein (2025) — è arrivato in Italia in sala dal 22 ottobre e su Netflix dal 7 novembre 2025.

Trama e ambientazione
Nel film, Oscar Isaac interpreta Victor Frankenstein, un brillante ma orgoglioso scienziato che, nel pieno fervore dell’epoca vittoriana e dell’industrializzazione, decide di spingersi oltre i confini della vita e della morte. Il risultato è la Creatura, interpretata da Jacob Elordi: un essere dalle capacità sovrumane e rigenerative, ma anche profondamente tormentato dalla propria esistenza, dal rifiuto sociale e dall’identità che non conosce.
L’approccio di del Toro si discosta dai cliché dell’horror: la narrazione privilegia il dramma psicologico e morale, il rapporto tra creatore e creatura, e riflette sulla solitudine, la colpa e la ricerca di significato. «Ho vissuto con la creazione di Mary Shelley per tutta la vita», afferma il regista.
Il regista dietro la macchina da presa
Guillermo del Toro è celebre per il suo stile visivo ricco di dettagli, per una lunga passione nei confronti del fantastico e dell’horror (pur reinterpretati), e per la capacità di unire immaginario visivo a profondità emotiva. In Frankenstein, ha dichiarato di aver inseguito questo progetto per circa 25 anni: «Per me è l’apice di tutto», ha detto.
Tra le sue opere più note figurano lavori come Pan’s Labyrinth (2006) e The Shape of Water (2017) — quest’ultima vincitrice di Oscar. In questo nuovo adattamento, del Toro porta con sé il gusto per l’atmosfera gotica, per la mostruosità intesa come condizione esistenziale e non solo visiva, e per la messa in scena che privilegia trucchi pratici e scenografie tangibili.

Produzione e distribuzione
Frankenstein ha debuttato in concorso alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 30 agosto 2025. In Italia, la distribuzione nelle sale è cominciata da ottobre.ma — nel progetto del regista.
Nella sua opera, Guillermo del Toro ci invita a riscoprire una storia classica — quella del creatore e della creatura — sotto una nuova luce: quella dell’ossessione, dell’identità e della solitudine. Il risultato è un film che ambisce non solo a spaventare, ma a commuovere e a far riflettere. Se la macchina da presa e l’estetica sono nelle mani giuste — e in quelle di del Toro lo sono — allora questa versione del mito può davvero segnare una nuova tappa nella storia delle sue trasposizioni cinematografiche.
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