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Luigi Pirandello
Oggi, 8 novembre 2025, ricorrono 91 anni da quando Luigi Pirandello ricevette il Premio Nobel per la Letteratura, una delle più alte onorificenze mondiali. Il riconoscimento gli fu conferito nel 1934 dall’Accademia di Svezia “per il suo ardito e ingegnoso rinnovamento dell’arte drammatica e teatrale”, sottolineando il suo ruolo fondamentale nel rinnovamento della scena letteraria e teatrale del Novecento.

La vita di Luigi Pirandello
Nato il 28 giugno 1867 nella contrada Caos, vicino a Girgenti (oggi Agrigento), in una famiglia benestante proprietaria di miniere di zolfo, Pirandello ebbe un’infanzia segnata da grandi cambiamenti politici ed economici. Studiò inizialmente a Palermo e poi a Roma, dove incominciò a frequentare ambienti culturali e pubblicò le sue prime poesie e novelle. A causa di un dissenso con un professore, completò gli studi all’Università di Bonn, laureandosi in Filologia Romanza con una tesi sulla parlata di Girgenti.
Il suo matrimonio nel 1894 con Maria Antonietta Portolano, combinato tra le famiglie, fu segnato da tragedie personali: la crisi economica familiare dopo un incidente alla miniera di zolfo nel 1903 e la successiva malattia mentale della moglie influenzarono profondamente la sua vita e opere.

Carriera e opere principali
Pirandello si affermò con il romanzo Il fu Mattia Pascal (1904), che riscosse subito grande successo grazie alla sua esplorazione innovativa dell’identità e della realtà. Negli anni seguenti consolidò la sua fama con numerosi romanzi, novelle e soprattutto opere teatrali innovative, come Enrico IV, Vestire gli ignudi e Ciascuno a suo modo. Nel 1925 fondò il Teatro d’Arte a Roma, portando in scena molte delle sue opere con compagnie di rilievo, con tournée internazionali, inclusi i teatri di Broadway.
Nel teatro Pirandello indagò l’ambiguità dell’esistenza umana e il conflitto tra apparenza e realtà, temi che incarnano uno stile unico e moderno, influenzando generazioni di drammaturghi.

Il premio Nobel
Il Nobel del 1934 fu l’apice di una carriera che ridefinì la drammaturgia moderna. L’Accademia premia Pirandello non per un’opera singola, ma per il suo complesso contributo al teatro e alla letteratura, riconoscendo il suo coraggio nell’esplorare nuove forme espressive e il senso profondo dell’identità umana. Pirandello divenne così il primo italiano ad ottenere il Nobel per la letteratura connesso soprattutto a un’innovazione teatrale di ampio respiro.

Eredità culturale
Pirandello morì a Roma nel 1936, ma la sua influenza perdura. Le sue opere continuano a essere studiate, rappresentate e ammirate in tutto il mondo, simbolo di un’intelligenza letteraria capace di mescolare filosofia, psicologia e arte teatrale. L’anniversario di oggi celebra non solo il prestigioso riconoscimento ricevuto, ma anche l’opera di un poeta e drammaturgo che ha profondamente trasformato la cultura italiana e internazionale.
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