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Noi del Rione Sanità
Giovedì 6 novembre 2025, in prima serata su Rai 1 alle 21:30, va in onda una serata intensa e decisiva per la serie Noi del Rione Sanità (stagione 1, ep. 5 e 6). La produzione, ispirata alla storia vera di Don Antonio Loffredo, sacerdote e animatore sociale del Rione Sanità di Napoli, trova in questi due episodi il fulcro della trasformazione: fra errori, speranze, lotte quotidiane e un quartiere che prova a rialzarsi.
Nel quinto episodio, Don Giuseppe Santoro (interpretato da Carmine Recano) organizza una gita a Pompei con i ragazzi del rione: un’occasione pensata come apertura al mondo, come scelta di fiducia nei giovani e nei loro talenti. Ma la Curia blocca la partenza. Don Giuseppe – con determinazione – decide di partire lo stesso, guidando i ragazzi verso un modello che potrà essere applicato anche al loro territorio: valorizzare ciò che si ha invece di rincorrere quello che manca. Intanto, il quartiere viene scosso dal rapimento della piccola Matilde, sottratta dal padre: Manuela, già provata da un amore tossico, viene travolta insieme al rione intero in una mobilitazione corale che porta al salvataggio della bambina grazie all’inedita alleanza tra Massimo e Mimmo. Il contrasto è forte: da un lato la fiducia nei giovani e nella comunità, dall’altro il peso del boss Mariano che ancora impone il suo potere. Il tentativo – concreto – è quello di trasformare un luogo di emarginazione in un laboratorio di rinascita.
Nel sesto episodio, il cammino prende una nuova piega: il padre di Mimmo, carcerato a Poggioreale, rifiuta di collaborare con il giudice per paura delle ritorsioni del boss Mariano – un segnale potente di quanto il sistema intorno al quartiere sia ancora intrecciato con la paura e l’omertà. Don Giuseppe propone di costituire una cooperativa che trasformi il rione in qualcosa di vivo, offrendo lavoro e dignità attraverso la riqualificazione dei propri siti storici, a partire dalle Catacombe di San Gennaro. Ma i finanziamenti tardano. Con un gesto audace, il parroco partecipa a un convegno di imprenditori, grazie all’aiuto di Stella, riuscendo a convincere investitori a puntare sul quartiere. Parallelamente, Mimmo e Massimo decidono di affrontare Mariano: quando tutto sembra perduto, la polizia arresta il boss grazie alla collaborazione di Carmine, che sceglie di aiutare la magistratura. Enzo torna da Napoli in tempo per celebrare l’avvio dei lavori di riqualificazione: è l’alba di una nuova era per il Rione Sanità.
Questa doppia puntata rappresenta il cuore della fiction: il contrasto fra la realtà difficile del quartiere e l’idea, radicale e concreta, che il riscatto passi attraverso il lavoro, l’arte, l’educazione e la responsabilità collettiva. Il cast, guidato da Carmine Recano nei panni di Don Giuseppe, è affiancato da Nicole Grimaudo (Manuela), Bianca Nappi (Suor Celeste), Rocco Guarino (Massimo), Giampiero De Concilio (Mimmo), Ludovica Nasti (Anna) e Giovanni Ludeno (Mariano) e restituisce una Napoli che non è semplice scenario ma co-protagonista: fatta di vicoli, catacombe, cortili, tensioni e potenzialità.
Nel panorama della fiction italiana, “Noi del Rione Sanità” si distingue per il suo approccio autentico e misurato: mostra la fatica, gli errori, le speranze fragili ma reali. Non è un racconto edulcorato, né uno stereotipo di redenzione facile: Don Giuseppe non è un eroe senza macchia, il quartiere non è solo vittima né solo riscatto. È un ritratto complesso di un pezzo d’Italia che vuole cambiare idea del futuro. Gli episodi 5 e 6, in onda questa sera, sono cruciali perché mostrano che per cambiare serve mobilitarsi insieme, prendere il quartiere come comunità e non come problema, mettere in campo creatività e fiducia, ma senza illusioni.
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