In tv
Aldo Cazzullo
Cinquant’anni esatti dopo quella notte del 2 novembre 1975 che sconvolse l’Italia, La7 dedica la sua prima serata di domenica 2 novembre 2025 a uno speciale intenso e necessario: “L’ultima notte di Pier Paolo Pasolini”, una puntata speciale del programma “Una giornata particolare” condotto da Aldo Cazzullo.
Un racconto televisivo che non si limita a ricordare, ma che torna su uno dei delitti più oscuri e simbolici del Novecento italiano per interrogarsi, ancora una volta, su ciò che davvero accadde all’Idroscalo di Ostia. Con il suo stile sobrio ma profondo, Cazzullo ricostruisce le ultime ore del poeta, regista e intellettuale, guidando lo spettatore tra verità ufficiali e piste rimaste nell’ombra, tra sentenze pronunciate e domande mai chiuse.
L’inchiesta parte da quella notte tra l’1 e il 2 novembre, quando Pasolini venne trovato senza vita sulla sabbia di Ostia. Un omicidio che vide come unico imputato Pino “la Rana” Pelosi, il giovane che confessò, poi ritrattò, e che per decenni è rimasto al centro di una verità giudiziaria contestata. Attorno a lui, e al suo ruolo, si addensano ancora dubbi, ombre e sospetti di complicità mai chiarite, che lo speciale affronta con rigore e rispetto.
Accanto a Cazzullo, come sempre, gli “inviati nella storia” Claudia Benassi e Raffaele Di Placido, che ricostruiscono passo dopo passo l’itinerario di quella tragica notte. Il racconto segue le ultime tappe di Pasolini a Roma, tra le luci del ristorante Pommidoro e del Biondo Tevere, dove il poeta cenò e poi incontrò il suo destino. Ma il viaggio si allarga anche oltre: nei luoghi dell’anima pasoliniana, da Matera, dove girò Il Vangelo secondo Matteo, alle malghe di Porzûs, dove il fratello Guido trovò la morte; da Bologna, città della formazione e delle prime poesie, fino al Pigneto, cuore popolare e simbolico del suo cinema, e infine Casarsa del Friuli, dove tutto era cominciato e dove il suo corpo tornò per l’ultimo addio.
Nel corso della puntata, testimonianze inedite e riflessioni aiutano a ricomporre il mosaico di una vita spezzata ma ancora pulsante. Parlano Walter Veltroni, Dacia Maraini, Furio Colombo – che fu tra i primi a scrivere dell’omicidio – e Francesca Fagnani, che esplora il lato umano e contraddittorio di un uomo mai conciliato con il proprio tempo.
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