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LA RICORRENZA

Mezzo secolo senza Pasolini: l'omicidio, i retroscena, le indagini, le iniziative per ricordarlo in tutta Italia

Il 2 novembre 1975 lo scrittore venne trovato morto a Ostia: la verità giudiziaria ufficiale non ha mai convinto

Roberto Bata

31 Ottobre 2025, 17:12

Mezzo secolo senza Pasolini: l'omicidio, i retroscena, le indagini, le iniziative per ricordarlo in tutta Italia

Pier Paolo Pasolini (1922-1975)

Sono trascorsi cinquant'anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, ucciso a 53 anni nella notte del 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia, picchiato e poi travolto dalla sua stessa auto, un'Alfa Romeo Giulia 2000. Il suo omicidio è uno dei tanti misteri italiani, perché la dinamica del delitto e l'identità dei responsabili sono state oggetto di numerosi interrogativi. L'arresto di Pino Pelosi come unico imputato – con la sua confessione e successiva condanna – ha lasciato aperti molti dubbi e teorie alternative. Nel corso degli anni, molte inchieste e processi si sono susseguiti senza fare piena chiarezza, almeno nell'opinione pubblica, lasciando intendere possibili coinvolgimenti anche di ambienti politici e criminali. Una complessità che riflette il clima sociale e politico dell'Italia degli anni Settanta, segnato da tensioni, violenze e misteri irrisolti.​ Pino Pelosi è morto il 20 luglio 2017, all’età di 59 anni.

La scena dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini a Ostia

La versione ufficiale delle indagini infatti ha attributo l’omicidio a una sola persona, un giovane di borgata – appunto, Pelosi – con cui Pasolini aveva avuto un litigio quella sera, e che era stato fermato la notte stessa alla guida dell'auto di Pasolini. Pelosi confessò l’omicidio, e fu condannato, ma nel tempo emerse che la sua confessione non chiariva tutti i dubbi. La dinamica del delitto apparve complessa e alcune incongruenze emersero, come la brutalità dell’azione rispetto alle circostanze riportate e il possibile coinvolgimento di altre persone, mai indagate o ascoltate dalle autorità. Questa versione fu accettata dalla giustizia, ma alimentò da subito sospetti e teorie alternative.​ Negli anni successivi, numerose revisioni investigative e inchieste giornalistiche hanno provato a gettare nuova luce sulla vicenda. Sono state avanzate ipotesi di depistaggi e occultamenti di prove, suggerendo che Pasolini fosse diventato un obiettivo per il suo impegno sociale, politico e culturale. Alcuni studiosi e testimoni hanno indicato possibili legami con ambienti politici e criminali deviati, ipotizzando una matrice che va oltre il semplice fatto di sangue privato. Queste revisioni testimoniano una volontà diffusa di riaprire il caso e di cercare una verità più articolata e completa, che resti tuttora in parte oscura.

​Di Pier Paolo Pasolini resta in ogni caso l'eredità artistica. È stato poeta, romanziere, regista, drammaturgo, ma soprattutto intellettuale fuori dagli schemi. In occasione del cinquantenario della scomparsa, Roma è protagonista assoluta delle celebrazioni, con “PPP Visionario”, una rassegna diffusa in tutti i quartieri e attenta alle periferie: Tor Bella Monaca, Garbatella, Quarticciolo, Verano, e i luoghi simbolo dell’universo pasoliniano, come l’Idroscalo di Ostia. L’iniziativa prevede spettacoli, concerti, reading, mostre, proiezioni, percorsi urbani ed eventi sportivi, in un calendario che si estende da metà ottobre fino a dicembre. Sono coinvolte le principali istituzioni culturali cittadine, biblioteche, fondazioni e teatri, che promuovono una coralità di voci attorno all’opera del poeta.

Il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia – luogo dell’infanzia e della formazione del poeta, ora custode della sua eredità – organizza il 2 e 3 novembre una serie di appuntamenti pensati per congiungere memoria e futuro. Celebrazioni al cimitero di Casarsa, incontri di studio, letture e dialoghi con studiosi e cittadini segnano la volontà di restituire Pasolini come voce viva, necessaria, inquieta. Il cuore pulsante delle celebrazioni sarà proprio Casarsa, “dove tutto è cominciato”, ma il percorso coinvolge anche altre città italiane, unite dal desiderio di rilanciare la lezione del poeta corsaro.

 


Le iniziative dedicate al cinquantenario della morte attraversano infatti tutto il territorio nazionale: a Bologna, una grande mostra ripercorre le ultime settimane di vita del poeta, mentre a Villa Recalcati a Varese si propone un incontro con performance, letture e colonne sonore tratte dai suoi film. Riccione ospita uno spettacolo firmato da Carlo Lucarelli, che ripercorre la vicenda dell’assassinio come “mistero italiano” dal forte impatto emotivo e simbolico. A Ostia sono previsti convegni e incontri nei luoghi della sua tragica fine.

Pier Paolo Pasolini continua ad essere una fonte di ispirazione per moltissimi artisti contemporanei, sia in Italia che nel mondo. Le sue tematiche – marginalità, denuncia sociale, poetica della realtà, impegno civile – si riflettono in generazioni di pittori, scrittori, registi, musicisti e performer. Registi italiani come Matteo Garrone, Paolo Sorrentino e Nanni Moretti hanno spesso citato Pasolini come fonte di ispirazione, in particolare nella capacità di raccontare la realtà più cruda con gesti visivi intensi e un uso della lingua originale e potente.

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