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												Salvo Sottile conduce Farwest
Venerdì 31 ottobre, alle 21.25 su Rai 3, torna “FarWest”, il programma condotto da Salvo Sottile che scava nelle pieghe più profonde e nascoste del Paese. Ogni puntata è un viaggio dentro l’Italia che sfugge ai riflettori, un Paese parallelo dove le regole sembrano sospese e la verità si nasconde tra silenzi e compromessi. Anche questa settimana la trasmissione promette un racconto crudo, potente e verificato, capace di intrecciare storie di denuncia e inchieste che non lasciano scampo.
La serata si apre con una lunga inchiesta ambientata a Prato, cuore pulsante del tessile italiano e, insieme, simbolo delle nuove frontiere dello sfruttamento. FarWest mostra la vita dentro i capannoni dove il lavoro non si ferma mai: turni infiniti, dormitori improvvisati, salari da fame. Salvo Sottile accompagna lo spettatore tra i racconti di chi lavora nell’ombra, restituendo un quadro di legalità sospesa, dove il controllo sfuma e il profitto diventa l’unica regola. È un Far West moderno, nascosto dietro insegne luminose e vetrine di moda. Le telecamere mostrano ciò che di solito si evita di vedere: macchinari accesi di notte, uomini e donne che non smettono di cucire, lingue diverse unite dallo stesso silenzio. È l’altra faccia del miracolo economico, quella che vive senza tutele e senza voce.
Poi il racconto si sposta nel mondo dell’istruzione, ma anche qui la parola “legalità” sembra smarrita. La seconda parte della puntata affronta il fenomeno dei diplomifici, scuole paritarie che promettono diplomi rapidi e sicuri in cambio di denaro. “FarWest” entra nelle aule deserte, nelle sedi fittizie, nei documenti che raccontano una realtà fatta di esami fasulli e studenti che non hanno mai seguito una lezione. È un mercato milionario che svuota di senso il valore del sapere e del merito. Sottile racconta con tono asciutto ma incisivo come l’istruzione sia diventata, in certi contesti, un affare, non un diritto. Un sistema che tradisce chi cerca una possibilità di riscatto e che alimenta, giorno dopo giorno, una disuguaglianza silenziosa ma devastante.
Nella parte finale, FarWest affronta uno dei casi più dolorosi e controversi degli ultimi decenni: il delitto di Garlasco. A distanza di diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, nuove indagini stanno aprendo spiragli inattesi. La Procura di Brescia ha riaperto l’attenzione su un dettaglio che potrebbe cambiare tutto: l’orario dell’omicidio, forse diverso da quello indicato nel 2007. Salvo Sottile ricostruisce il contesto con documenti e testimonianze inedite, evidenziando come questo possibile slittamento temporale possa riscrivere la cronologia di una delle inchieste più discusse d’Italia. Se davvero l’orario dovesse risultare differente, cadrebbero molte certezze acquisite nel corso dei processi. L’inchiesta del programma mette a confronto tecnici, periti e familiari, dando voce al dolore e alle domande che non hanno mai trovato risposta.
La puntata di venerdì non è solo una sequenza di reportage: è un ritratto dell’Italia contemporanea. Salvo Sottile guida lo spettatore in un viaggio che unisce storie di soprusi, indifferenza e coraggio, mostrando come la verità sia sempre più fragile, ma ancora necessaria. “FarWest” non giudica, ma ascolta; non punta il dito, ma scava. Ogni parola, ogni immagine, ogni pausa costruisce una narrazione che parla non solo dei fatti, ma di chi li vive e li subisce.
In un panorama televisivo spesso dominato dalla cronaca veloce, FarWest si distingue per il suo passo lento e il suo sguardo profondo. Non urla, ma fa pensare. Non cerca l’effetto, ma il significato. E in questa puntata del 31 ottobre, alle 21.25 su Rai 3, promette di portare davanti agli occhi del pubblico un Paese reale, crudo, ma ancora pieno di chi non si arrende.
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