DOLCETTO O SCHERZETTO
La festa delle zucche intagliate e dei costumi spaventosi è ormai una tradizione radicata anche in Italia, soprattutto tra i giovani e nelle grandi città. Originariamente legata alla cultura anglosassone, la ricorrenza di Halloween ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo.

Ma com'è nata? Halloween ha origine dalle antiche tradizioni celtiche, in particolare dalla festa di Samhain, che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Per i Celti, la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre era considerata un momento magico, in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si faceva più sottile. Si credeva che in quella notte gli spiriti dei defunti potessero tornare sulla Terra, e per proteggersi si accendevano fuochi e si indossavano maschere per confondere i fantasmi. Con la cristianizzazione dell’Europa, la festa di Samhain si fuse con la commemorazione dei Santi (All Saints’ Day), celebrata il 1° novembre, e con la ricorrenza dei Defunti. La notte precedente, il 31 ottobre, divenne All Hallows’ Eve, da cui il nome “Halloween”.
In Italia, Halloween è arrivato relativamente tardi, soprattutto grazie all’influenza dei media americani e alla globalizzazione dei costumi. Negli anni Novanta e Duemila, la festa ha iniziato a diffondersi nelle scuole, nei centri commerciali e nei locali notturni, soprattutto nelle grandi città come Milano, Roma e Firenze. Oggi, Halloween è una delle ricorrenze più attese dai bambini e dai giovani, che si divertono a organizzare feste a tema, a decorare le case e a partecipare a eventi pubblici.

Tra i simboli più iconici di Halloween ci sono le zucche intagliate, chiamate “Jack-o’-lantern”, che derivano da una leggenda irlandese. Si racconta che un uomo di nome Jack, astuto e beffardo, riuscì a ingannare il diavolo e, dopo la morte, fu condannato a vagare tra i due mondi con una lanterna fatta di rapa. In America, la rapa fu sostituita dalla zucca, più facile da intagliare. Altri simboli tipici sono i costumi da strega, vampiro, fantasma e mostro, che richiamano il mondo dell’occulto e del soprannaturale. La tradizione del “trick or treat” (dolcetto o scherzetto) è molto popolare tra i bambini, che bussano alle porte delle case chiedendo dolci e minacciando piccoli scherzi se non ricevono nulla.
Oggi Halloween è diventata una vera e propria industria, con un giro d’affari miliardario legato a costumi, decorazioni, cibi e bevande a tema. I supermercati e i negozi si riempiono di prodotti speciali, dalle caramelle alle zucche artificiali, e le feste a tema si moltiplicano in ogni angolo del paese. Anche il mondo del cinema e della televisione contribuisce a mantenere viva l’atmosfera, con film horror, serie tv e programmi dedicati.

Nonostante il successo, però, la ricorrenza di Halloween non è immune da critiche. Alcuni la considerano una festa “importata” che rischia di cancellare le tradizioni locali, come la commemorazione dei defunti. Altri la vedono come una festa commerciale, priva di significato autentico. Inoltre, ci sono preoccupazioni legate alla sicurezza, soprattutto per i bambini che partecipano al “trick or treat” in strade poco illuminate o in zone poco sicure.
Ma le critiche più frequenti e articolate ad Halloween arrivano dalla Chiesa cattolica, spesso accompagnate da posizioni ufficiali, dichiarazioni di vescovi e interventi di esorcisti. La festa viene vista da molti rappresentanti ecclesiastici come incompatibile con i valori cristiani e rischiosa sotto vari aspetti educativi e spirituali. La critica cardine della Chiesa cattolica è la convinzione che Halloween promuova una visione della morte e del macabro in contrasto con il messaggio cristiano, enfatizzando elementi occulti, esoterici e demoniaci. Alcuni prelati sottolineano come la teatralizzazione del male, tipica di questa festa, possa indurre bambini e ragazzi a una familiarizzazione con simboli, temi e pratiche estranei, talvolta ostili, alla fede. Gli esorcisti e molti parroci, soprattutto nei territori più sensibili alle tematiche magiche e occulte, parlano di Halloween come di un “inganno spirituale” di radice pagana e di una possibile esaltazione dell’occulto che può allontanare i giovani da Dio.
La Chiesa italiana, così come molte diocesi locali, ha spesso promosso iniziative alternative per rivalutare la solennità di Tutti i Santi e sottolineare il senso cristiano di questi giorni. Feste parrocchiali come “Holyween” (“i santi si riprendono la festa”), veglie di preghiera, incontri di formazione e laboratori per l’infanzia sono diventati momenti in cui, al posto delle maschere e delle zucche, vengono celebrati i santi e il messaggio della speranza cristiana, in opposizione all’oscurità e al macabro proposti da Halloween.
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