In tv
Luca Zingaretti è il commissario Montalbano
Stasera, mercoledì 29 ottobre alle 21.30 su Rai1, torna Il commissario Montalbano con l’episodio “La rete di protezione”, tratto dal romanzo di Andrea Camilleri e diretto da Alberto Sironi insieme a Luca Zingaretti. È uno dei capitoli più moderni e riflessivi della serie, in cui il giallo classico si intreccia con una riflessione sul tempo, sui cambiamenti sociali e sul senso di protezione – reale e simbolico – in un mondo che non smette di trasformarsi.
A Vigàta, la quiete apparente della cittadina viene scossa dall’arrivo di una troupe svedese pronta a girare una fiction ambientata negli anni Cinquanta. Il commissario Salvo Montalbano, interpretato con la consueta intensità da Luca Zingaretti, osserva con curiosità e fastidio l’irruzione del set cinematografico nella vita quotidiana del paese. Ma mentre la comunità si divide tra entusiasmo e malumori, un ingegnere locale, Sabatello, porta al commissariato una scatola di vecchi filmati in super 8 trovati dopo la morte del padre. Ogni pellicola mostra la stessa inquadratura: un muro, sempre identico, ripreso ogni anno alla stessa data.
Questo enigma visivo accende l’intuizione di Montalbano, che sente che dietro quelle immagini si nasconde qualcosa di irrisolto. In parallelo, un episodio inquietante scuote Vigàta: due uomini armati e mascherati fanno irruzione nella scuola frequentata dal figlio di Mimì Augello, sparando alcuni colpi in aria e scatenando il panico. Nessuno rimane ferito, ma la tensione cresce e il commissario si trova costretto a muoversi in un terreno che non gli appartiene, quello dei ragazzi, dei social network, delle comunicazioni virtuali.
Camilleri, attraverso questa storia, porta Montalbano a confrontarsi con la generazione dei giovani, con un linguaggio e un mondo che gli appaiono quasi alieni. Il commissario, abituato a ragionare con intuito e concretezza, deve fare i conti con la velocità del web, con l’invisibilità delle relazioni digitali e con la fragilità di chi si nasconde dietro uno schermo. È un episodio in cui il delitto si intreccia con il bisogno di capire, più che di condannare; di ascoltare, più che di accusare.
Nel frattempo, la presenza della troupe straniera diventa metafora di un’Italia osservata da fuori, dove la memoria locale si scontra con la narrazione globale. Montalbano si muove tra passato e presente, tra il mistero del muro filmato e la violenza improvvisa nella scuola, fino a ricomporre il quadro in un intreccio dove ogni elemento trova un senso. La rete di protezione, in fondo, non è solo quella degli adulti che cercano di difendere i ragazzi, ma anche quella invisibile che lega le persone attraverso ricordi, errori e paure.
Accanto a Zingaretti, ritroviamo Cesare Bocci nel ruolo di Mimì Augello, Peppino Mazzotta come Fazio, Angelo Russo nel ruolo di Catarella e Sonia Bergamasco nei panni di Livia. Il cast internazionale completa un episodio elegante e malinconico, costruito su ritmi più intimi che d’azione, con una fotografia luminosa e sospesa, tipica dei capitoli finali della serie.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy