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Lo Stato delle Cose stasera 27 ottobre, intervista choc a un pentito: "Ranucci per la ‘Ndrangheta è un uomo morto". Le novità su Garlasco

Giovanni Ramiri

27 Ottobre 2025, 09:28

Lo Stato delle Cose stasera 27 ottobre, intervista choc a un pentito: "Ranucci per la ‘Ndrangheta è un uomo morto".  Le novità su Garlasco

Il conduttore Massimo Giletti

Stasera, alle 21:20 su Rai3, torna Lo Stato delle Cose di Massimo Giletti, il programma che continua a far parlare di sé per la capacità di affrontare i temi più scomodi dell’attualità italiana con coraggio e rigore giornalistico. La puntata di oggi promette di essere tra le più forti e delicate di tutta la stagione, con nuovi sviluppi su due fronti esplosivi: la minaccia al giornalista Sigfrido Ranucci e la prosecuzione dell’inchiesta sulla gestione della spiaggia di Mondello, a Palermo.

La serata si apre con parole che pesano come pietre. Un collaboratore di giustizia, per anni reggente di una delle più potenti cosche della ‘Ndrangheta, rivela davanti alle telecamere: “Sigfrido Ranucci per la ‘Ndrangheta è un uomo morto.” È una dichiarazione che scuote, non solo per la gravità delle parole, ma per il contesto in cui arrivano: l’attentato contro il giornalista di Report non è un mistero chiuso, e secondo le anticipazioni, gli inquirenti starebbero lavorando su una pista che porta al mondo dell’eolico, un settore da sempre considerato terreno fertile per interessi economici opachi e infiltrazioni mafiose.
Giletti riporta tutto con il suo stile asciutto ma diretto, senza cercare effetti speciali, lasciando che la forza dei fatti parli da sola. È una pagina di televisione d’inchiesta che si annuncia durissima, dove la verità non si sussurra, si mostra.

Sigfrido Ranucci

Ma non è tutto. Nella seconda parte della puntata, Lo Stato delle Cose torna su un tema che già aveva sollevato clamore nelle scorse settimane: la gestione del demanio marittimo di Mondello, una delle spiagge più iconiche d’Italia, da anni al centro di polemiche per la concessione alla società che ne cura i servizi. Questa volta, l’indagine di Giletti si spinge oltre. Le telecamere del programma hanno scoperto che il montaggio e lo smontaggio delle cabine balneari sarebbe stato appaltato a una ditta edile tra i cui dipendenti figura un uomo condannato per mafia.
Una rivelazione che apre interrogativi pesanti: come è possibile che una società che gestisce un bene pubblico possa intrattenere rapporti professionali, diretti o indiretti, con figure legate a contesti criminali? Chi doveva vigilare e non lo ha fatto? Giletti promette risposte, nomi, documenti, e soprattutto fatti verificabili, mettendo in luce le falle di un sistema di controllo che, ancora una volta, sembra non aver funzionato.

La puntata, dunque, si preannuncia come un viaggio nel cuore oscuro del Paese, tra criminalità organizzata, potere economico e zone grigie delle istituzioni. È il tipo di televisione che non si limita a raccontare, ma interroga, scava, mette in discussione certezze e silenzi.
Dietro la conduzione di Giletti c’è un lavoro giornalistico rigoroso, costruito su testimonianze dirette, documenti e verifiche incrociate. Ogni parola è pesata, ogni immagine ha un significato, ogni pausa una ragione.

Ci sarà spazio, ovviamente, anche per il delitto di Garlasco con gli ultimi sviluppi di un'inchiesta che può riscrivere la verità sull'omicidio di Chiara Poggi.

Chiara Poggi

Il linguaggio del programma resta quello di sempre: netto, privo di compromessi, con la ferma volontà di restituire ai cittadini un’informazione che non si ferma davanti ai poteri forti. Lo Stato delle Cose conferma così la sua identità di spazio televisivo libero, dove il giornalismo d’inchiesta torna al suo ruolo originario — quello di disturbare, svelare, proteggere la verità quando diventa scomoda.

Mentre cresce l’attesa per la puntata, l’atmosfera è carica. Le dichiarazioni sul caso Ranucci toccano un nervo scoperto della società italiana: il diritto di informare e il dovere di proteggere chi lo esercita. Allo stesso tempo, l’inchiesta su Mondello mostra come, anche dietro i luoghi di svago e turismo, possano celarsi meccanismi di potere e connivenze che compromettono la fiducia pubblica.

Quella di stasera non sarà una puntata come le altre. È destinata a lasciare un segno, a riaprire domande e forse a scatenare nuove indagini. Alle 21:20 su Rai3, Lo Stato delle Cose si prepara a raccontare l’Italia che molti preferirebbero non vedere, ma che è necessario conoscere per capire davvero lo stato delle cose.

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