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Un pomeriggio per ricordare Sara Magrini: il Museo di Storia Naturale della Maremma omaggia la botanica delle orchidee

Appuntamento sabato 18 ottobre per celebrare la scienziata, figura di riferimento nella tutela della biodiversità vegetale

Carolina  Brugi

16 Ottobre 2025, 09:30

Sara Magrini

Sara Magrini

Un evento speciale per ricordare una scienziata straordinaria, una donna che ha dedicato la sua vita alla ricerca, alla divulgazione scientifica e alla tutela della biodiversità vegetale. Sabato 18 ottobre alle ore 17.00, il Museo di Storia Naturale della Maremma aprirà le porte alla cittadinanza per un incontro in memoria di Sara Magrini, botanica di fama nazionale e internazionale, scomparsa prematuramente lo scorso 20 agosto all’età di 55 anni.

L’iniziativa, a ingresso gratuito, si terrà nella sala conferenze di strada Corsini e vedrà la partecipazione di amici, colleghi e studiosi che hanno condiviso con Magrini il suo percorso professionale e umano. A moderare il pomeriggio sarà Andrea Sforzi, direttore del Museo, mentre interverranno Mauro Biagioli, presidente di Giros (Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee), Daniele Vela e Antonio Pica, direttore scientifico di Giros.

Nata a Grosseto e residente da tempo a Tuscania, Sara Magrini è stata una figura di spicco nel panorama botanico italiano ed europeo. Tra le sue numerose attività, ha co-fondato la Banca del Germoplasma dell’Università della Tuscia, diventata un punto di riferimento per la conservazione delle risorse genetiche vegetali. Autrice di oltre cento pubblicazioni scientifiche, era coinvolta in importanti reti di ricerca, sia a livello nazionale che internazionale.

La sua passione per le orchidee spontanee — tra le più affascinanti e delicate specie vegetali — l’ha resa un’autorità nel campo, capace di unire il rigore scientifico con una profonda sensibilità verso la natura.

Chi ha conosciuto Sara Magrini la ricorda per l’entusiasmo contagioso, la generosità intellettuale e la capacità di ispirare giovani studiosi e appassionati. La sua eredità non è solo scritta nei volumi scientifici e nei progetti di conservazione, ma vive soprattutto nelle persone e nelle istituzioni che ha toccato con il suo lavoro.

Il pomeriggio del 18 ottobre sarà quindi non solo un omaggio al suo straordinario contributo scientifico, ma anche un’occasione per condividere ricordi, emozioni e riflessioni su una figura che ha lasciato un segno indelebile nel mondo della botanica e dell’ambientalismo italiano.

L’evento si inserisce nella missione del Museo di Storia Naturale della Maremma di promuovere la cultura scientifica e la conoscenza del territorio, ricordando chi, come Sara Magrini, ha saputo coniugare eccellenza accademica e passione per la natura.

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