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Il processo per la strage di Fidene
Questa sera, domenica 5 ottobre, alle ore 23:10 su Rai 3 prende il via una nuova e intensa puntata di Un giorno in Pretura, il celebre programma di approfondimento giudiziario che da anni offre uno sguardo ravvicinato e documentato sui casi che agitano le aule di tribunale italiane. Grazie al lavoro giornalistico di Roberta Petrelluzzi, Tommi Liberti e Antonella Nafra, questa trasmissione rappresenta una finestra unica nel sistema della giustizia, capace di accompagnare gli spettatori dentro le dinamiche processuali, restituendo umanità, complessità e verità a vicende spesso cariche di dolore e tensione.
Roberta Petrelluzzi
La puntata in onda questa sera si concentra su un caso di cronaca drammatica che si è consumato il giorno dell’11 dicembre 2022 nel quartiere romano di Fidene e che ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva. Al centro della vicenda c’è il personaggio di Claudio Campiti, uomo di 56 anni, che durante un’assemblea condominiale in un complesso abitativo signorile ha compiuto un gesto tragico e irreparabile: ha sparato e ucciso quattro persone. L’azione improvvisa, al culmine di una escalation di tensioni, viene raccontata con dovizia di particolari, ripercorrendo il momento esatto e le reazioni di chi era presente in quell’attimo fatale.
Un giorno in Pretura accompagna il pubblico non solo nel racconto dei fatti, ma anche all’interno del processo che vede Campiti imputato per omicidio volontario aggravato. Attraverso materiali inediti come immagini dell’aula, verbali ufficiali e ricostruzioni minuziose, la puntata illustra le motivazioni e le dinamiche che hanno portato a questa tragedia. Un aspetto centrale è rappresentato dal percorso umano dell’imputato, segnato da lutti personali devastanti: Campiti aveva perso la figlia di otto anni pochi anni prima e stava attraversando una separazione difficile dalla moglie. Viveva inoltre in condizioni di estremo disagio all’interno di uno scantinato abbandonato e privo di servizi, situato in un edificio ancora in costruzione. Questi fattori intrecciati influenzano profondamente la comprensione del gesto violento e delle sue cause.
Le indagini dopo la strage
Nel corso della puntata, i conduttori guidano lo spettatore attraverso una narrazione avvincente, che unisce l’analisi giuridica al racconto emotivo e sociale, mettendo sotto la lente anche il contesto in cui si è sviluppata la tragedia. Viene esplorato l’impatto che la strage ha avuto sulla comunità condominiale e sulle famiglie delle vittime, offrendo una visione completa del dolore, della perdita e della ricerca di giustizia. Attraverso interviste e testimonianze, il programma ricostruisce il clima di tensione ed esprime le difficoltà di convivere con una ferita così profonda.
Un giorno in Pretura non si limita a raccontare un semplice fatto di cronaca, ma investiga le radici del disagio che possono scatenare drammi così profondi: la fragilità psicologica, le tensioni familiari irrisolte, la solitudine e l’emarginazione sociale sono elementi che emergono con forza nel racconto, offrendo uno spaccato realistico e toccante delle contraddizioni della società contemporanea.
Il programma, come sempre, si conferma soprattutto come strumento di conoscenza e di sensibilizzazione sul tema della giustizia, mostrando al pubblico l’importanza del lavoro invisibile che si svolge nei tribunali italiani. Un racconto fatto di testimonianze dirette, di documenti ufficiali e di un’attenzione rigorosa alla verità che rende questa trasmissione non solo un prodotto televisivo di grande qualità, ma anche un contributo fondamentale alla cultura civile del Paese.
Questa puntata si annuncia dunque come un viaggio emotivamente coinvolgente, ma anche profondamente riflessivo, capace di stimolare un dibattito sul valore della giustizia, sulla difficoltà di conciliare dolore e responsabilità, e sull’umanità dietro ogni processo giudiziario. Un’occasione per comprendere meglio un caso angosciante e per affrontare tematiche di grande impatto sociale con un approccio serio e rispettoso.
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