CULTURA
Il Comune di Santa Fiora e la Fondazione Santa Fiora Cultura hanno presentato al Teatro Camilleri la nuova stagione teatrale 2025/2026. La campagna abbonamenti 2025/2026 è aperta e agli abbonati alla scorsa stagione è riservato un diritto di prelazione del posto a sedere fino a sabato 27 settembre (per informazioni rivolgersi in teatro, via San Rocco, WhatsApp 353 4588492).
“Con la stagione teatrale – dichiara Serena Balducci, assessore alla Cultura del Comune di Santa Fiora – confermiamo la volontà dell’amministrazione comunale di investire nella cultura come strumento di crescita collettiva, di dialogo tra generazioni e di coesione sociale. Il teatro Camilleri è diventato il cuore pulsante della nostra comunità, un luogo in cui si incontrano il passato, il presente e il futuro, uno spazio dove tante storie diverse prendono forma attraverso il linguaggio del teatro, ma non solo, anche con gli spettacoli e i concerti, per nutrire la mente e il cuore, per farci riflettere e divertire, riscoprendo la bellezza dello stare insieme”.
“Il titolo simbolico scelto per questa stagione, Dilli che vènghino, un omaggio al detto locale e al Coro dei Minatori, è un’esortazione spontanea, genuina, ma densa di significato: un nostro invito amichevole e sincero ad abitare il teatro – afferma il direttore artistico Roberto Nicorelli –, a viverlo come luogo d’incontro, confronto e memoria, pronti insieme a sfidare il futuro con audacia e partecipazione. Il Teatro Camilleri di Santa Fiora conferma ancora una volta la sua vocazione: offrire una programmazione di qualità, attenta alla varietà dei linguaggi e ai bisogni del pubblico, in cui ciascuno possa sentirsi rappresentato”.
Ad aprire la stagione il 23 novembre sarà Valerio Aprea, volto amatissimo del cinema italiano, che porterà in scena Lapocalisse, con testi firmati da Makkox, intellettuale e disegnatore satirico capace di una scrittura acuta e originale. Uno spettacolo che promette riflessioni profonde e una drammaturgia sorprendente. A seguire, il 13 dicembre Caterina Guzzanti insieme a Federico Vigorito sarà protagonista di Secondo lei, una pièce intensa e ironica, che esplora il rapporto di coppia dal punto di vista femminile, tra incomprensioni, scontri e ricerca di empatia.
Il mese di gennaio sarà attraversato da due appuntamenti imperdibili: il 14 gennaio Una piccola Odissea, con Andrea Pennacchi e le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo, Annamaria Moro e Gianluca Segato, è un viaggio epico e musicale che fonde l’universo dell’attore veneto con quello di Omero, raccontando una storia millenaria con sguardo moderno. Il 31 gennaio Quando gli Dei erano tanti di Marco Baliani che prosegue il solco di un teatro di parola autentico e potente. Dopo il successo di Kolhaas, Baliani ci accompagna in una nuova esplorazione, tra pensiero e narrazione in uno spettacolo dedicato alle scritture del saggista ed editore Adelphi Roberto Calasso.
Il teatro come luogo della memoria il 21 febbraio si farà concreto in Marcinelle, testo scritto e interpretato da Ariele Vincenti con Francesco Cassibba, Stefano Di Lauro, Aleksandros Memetaj e Sarah Nicolucci, che ricorda la tragedia dei minatori italiani in Belgio, settant’anni fa. Uno spettacolo che acquista un valore unico grazie alle musiche di Tiziano Gialloreto ed alla partecipazione straordinaria del Coro dei Minatori di Santa Fiora, custodi di una memoria collettiva mai dimenticata.
Torna anche il lavoro di Maria Teresa Delogu l’8 marzo con Staffetta non basta, un omaggio corale al ruolo della donna nella Resistenza. Un laboratorio del collettivo Gruppo teatrale Controscena che dà vita a uno spettacolo di forte impatto emotivo e civile, capace di interrogare le nostre coscienze.
Tra gli appuntamenti più attesi, il 28 marzo 456 di Mattia Torre, compianto autore tra i più brillanti della scena contemporanea. Portato in scena da un cast d’eccezione – Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e Giordano Agrusta – questo spettacolo rompe gli schemi narrativi tradizionali con una drammaturgia potente e ironica.
Infine, a chiudere la stagione, il 12 aprile sarà la commedia La bottega di Sghio, su testo di Giovanni Bongini e rielaborata in una versione moderna da Marco Consorti, con la compagnia Gruppo Senza Sipario per l’occasione guidata da Bruno Santini. Un omaggio al teatro popolare, capace di divertire e far riflettere.
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