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22 dicembre 1970: arriva al cinema "Lo chiamavano Trinità..."

Dalle scazzottate ai fagioli: la comicità fisica che ha conquistato il pubblico

Carolina  Brugi

22 Dicembre 2025, 09:53

Bud Spencer e Terence Hill in una scena del film

Bud Spencer e Terence Hill in una scena del film

Il 22 dicembre 1970 uscì nelle sale italiane Lo chiamavano Trinità..., il film che trasformò il western all’italiana in una parodia irresistibile, segnando per sempre il genere. A distanza di 55 anni, la pellicola continua a conquistare generazioni grazie alla comicità fisica di Bud Spencer e Terence Hill e al suo spirito anticonformista.

Trama: pistoleri pigri contro prepotenti

La storia segue Trinità, pistolero indolente noto come “la mano destra del diavolo”, che arriva in un piccolo paesino trascinato dal cavallo su una slitta. Qui incontra il fratello Bambino, finto sceriffo e ladro di cavalli. Insieme, i due difendono una comunità mormona pacifica dalle angherie del Maggiore Harriman e dalla banda messicana di Mezcal, culminando in una scazzottata memorabile, con poche pallottole e tante risate. La pigrizia di Trinità, le botte di Bambino e l’amore per due sorelle mormoni creano un mix perfetto di umorismo e azione, parodiando i classici spaghetti western di Sergio Leone.

Cast iconico e curiosità di produzione

Terence Hill interpreta Trinità, Bud Spencer è Bambino, e Farley Granger veste i panni dell’antagonista Harriman. Il film è diretto e scritto da Enzo Barboni, noto come EB Clucher, che inizialmente pensò a George Eastman e Peter Martell per i ruoli principali. Le riprese si svolsero tra Campo Imperatore in Abruzzo, Camerata Nuova e gli studi De Laurentiis. Tra le curiosità, Terence Hill digiunò per 24-48 ore per mangiare una padella di fagioli in un’unica ripresa e si allenava schiaffeggiando una colonna a casa per le scene di combattimento.

Successo planetario e incassi record

Il film ottenne un successo straordinario: vicecampione d’incassi nel 1970-71 con oltre 3 miliardi di lire (circa 27 milioni di euro odierni) e quasi 9 milioni di spettatori in sala. Negli anni ’80, la pellicola conquistò 11-12 milioni di spettatori in TV. In Germania e Spagna superò molti western leoniani, restando tra i top 25 film italiani di sempre. La colonna sonora, firmata da Franco Micalizzi e cantata da Annibale Giannarelli con il fischio di Alessandro Alessandroni, divenne iconica, tanto da essere citata da Quentin Tarantino in Django Unchained.

Eredità cult: da parodia a fenomeno globale

Lo chiamavano Trinità... diede vita al sottogenere del “fagioli western”, con sequel come ...continuavano a chiamarlo Trinità (1971) e numerosi spin-off. Oggi è disponibile su Netflix e Prime Video e ispira musei ed eventi, celebrando l’alchimia unica di Spencer e Hill: risate, pugni e fratellanza contro i cattivi.

A 55 anni di distanza, in un mondo dominato dai supereroi, Trinità e Bambino ricordano che l’eroe vero può essere pigro, ma rimane sempre vincente… con un ceffone al momento giusto.

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