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15 dicembre 1966: muore Walt Disney

Dalla Chicago dei primi del ’900 alla creazione di un impero globale dell’intrattenimento

Carolina  Brugi

15 Dicembre 2025, 10:00

Walt Disney

Walt Disney

Il 15 dicembre 1966, esattamente 59 anni fa, il mondo dell’animazione e dell’intrattenimento perdeva una delle figure più iconiche del XX secolo: Walt Disney, genio creativo e pioniere dei parchi a tema, morì all’età di 65 anni a causa di un collasso cardiocircolatorio provocato da un tumore al polmone, presso l’ospedale St. Joseph di Burbank, in California.

Dalle origini al talento precoce

Walter Elias Disney nacque il 5 dicembre 1901 a Chicago, quarto di cinque figli di Elias Disney e Flora Call. Cresciuto tra Missouri e Kansas City, Walt mostrò fin da piccolo un talento artistico straordinario: vendeva schizzi ai vicini e lavorava come venditore sui treni, esperienze che plasmarono la sua capacità di osservazione e il gusto per il dettaglio narrativo. Durante la Prima Guerra Mondiale, a soli 16 anni, si arruolò come autista di ambulanze della Croce Rossa in Francia, falsificando la data di nascita. Una determinazione precoce che anticipava la sua carriera visionaria.

La nascita di un impero animato

Negli anni ’20, Disney fondò con Ub Iwerks la Iwerks-Disney Commercial Artists a Kansas City, producendo animazioni pubblicitarie. Il progetto fallì nel 1923, ma questo non fermò Walt: si trasferì a Hollywood con il fratello Roy e fondò i Disney Brothers Studio, destinato a diventare la leggendaria Walt Disney Productions.

Il vero trionfo arrivò nel 1928 con “Steamboat Willie”, il primo corto animato con sonoro sincronizzato, che introdusse al pubblico il celebre Topolino. Seguì una serie di capolavori che segnarono la storia del cinema: “Biancaneve e i sette nani” (1937), primo lungometraggio animato a colori, che incassò oltre 8 milioni di dollari; “Pinocchio”, “Fantasia”, “Dumbo” e “Bambi”, opere che consolidarono il mito Disney e rivoluzionarono il linguaggio dell’animazione.

Parallelamente, Walt Disney rivoluzionò l’intrattenimento dal vivo con l’apertura di Disneyland ad Anaheim nel 1955, anticipando il concetto moderno di parco a tema e aprendo la strada a progetti come Walt Disney World ed EPCOT, completati dal fratello Roy dopo la sua morte.

Morte e lascito culturale

Il 15 dicembre 1966 Disney morì improvvisamente, lasciando un patrimonio stimato in centinaia di milioni di dollari, destinato a trust familiari e attività benefiche. Oggi, la Walt Disney Company è un colosso globale che comprende studi cinematografici, parchi tematici, media e merchandising, mentre personaggi come Topolino continuano a incarnare il suo genio creativo.

Con 26 Oscar vinti, un record mondiale, e numerosi riconoscimenti, Walt Disney non ha lasciato solo un impero economico: ha tracciato la strada dell’animazione moderna, della narrazione visiva e dell’intrattenimento globale, lasciando un’eredità culturale che continua a ispirare generazioni di artisti e spettatori.

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