Questa sera, venerdì 13 dicembre, torna in prima serata “Indovina chi viene a cena”, il programma di inchiesta condotto da Sabrina Giannini, che ancora una volta accende i riflettori su un sistema opaco fatto di interessi economici, silenzi e responsabilità mancate. La nuova puntata affronta uno dei temi più delicati e controversi degli ultimi anni: il profitto costruito sulla pelle degli animali, compresi quelli considerati membri della famiglia, come i cani.
Al centro dell’inchiesta c’è il mondo delle grandi multinazionali della cosiddetta “salute animale”, un settore miliardario in cui si intrecciano aziende globali, organi di vigilanza, politica e interessi privati. Il racconto ricostruisce un sistema che, troppo spesso, invece di tutelare il benessere animale, finisce per sfruttarlo, lasciando i consumatori ignari dei rischi reali legati a prodotti considerati sicuri.
L’indagine prende avvio da una class action negli Stati Uniti contro un collare antipulci prodotto da una grande multinazionale. Secondo quanto emerso, il dispositivo sarebbe stato associato a effetti collaterali gravi e, in alcuni casi, letali per i cani. La causa si è conclusa con un risarcimento ai proprietari degli animali deceduti, ma la vicenda è rimasta sostanzialmente sconosciuta in Italia, nonostante lo stesso collare sia regolarmente in vendita nei negozi e spesso consigliato dai veterinari, in molti casi inconsapevoli di quanto accaduto oltreoceano. L’inchiesta solleva così interrogativi inquietanti sulla trasparenza delle informazioni e sulla tutela reale dei consumatori e dei loro animali.
Nel corso della puntata emerge anche un aspetto particolarmente delicato: le pressioni legali subite dal programma per tentare di impedirne la messa in onda. Un elemento che rafforza il valore giornalistico dell’inchiesta e apre una riflessione più ampia sulla libertà di informazione quando in gioco ci sono interessi economici enormi e multinazionali potenti.
Il racconto si sposta poi su un’altra realtà drammatica, quella dei canili-lager, dove incuria, abbandono e crudeltà verso gli animali sono spesso solo la superficie di un giro d’affari redditizio. L’inchiesta mostra come, dietro strutture nate teoricamente per accogliere e proteggere, si nascondano meccanismi che trasformano il disagio animale in profitto, in assenza di controlli efficaci e di responsabilità chiare.
Lo sguardo di Indovina chi viene a cena si allarga infine oltre i confini italiani. Un reportage dalla Grecia documenta la diffusione della pesca illegale del polpo attraverso trappole sommerse, una pratica già denunciata in Italia che si sta espandendo in tutto il Mediterraneo. Questo tipo di pesca minaccia una specie fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema marino e contribuisce indirettamente alla proliferazione del granchio blu, con conseguenze ambientali sempre più gravi.
Come di consueto, la puntata si chiude con lo spazio dedicato all’alimentazione e ai consigli per uno stile di vita sano, affidato all’epidemiologo Franco Berrino, ospite fisso del programma. Un momento di riflessione che collega salute individuale, ambiente e scelte consapevoli, offrendo al pubblico strumenti concreti per comprendere il legame profondo tra ciò che mangiamo, il modo in cui produciamo e il rispetto per il mondo che ci circonda.
La nuova puntata di “Indovina chi viene a cena” si annuncia dunque come un’inchiesta forte e coraggiosa, capace di scuotere coscienze e accendere un dibattito necessario su animali, ambiente e responsabilità collettiva, confermando il programma come uno dei pochi spazi televisivi in grado di affrontare temi scomodi senza compromessi.