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LA RICORRENZA

Diritti umani: il 10 dicembre tra memoria storica e sfide contemporanee

Dalla libertà di espressione all’accesso ai servizi essenziali: esempi concreti nella vita di tutti i giorni

Carolina  Brugi

10 Dicembre 2025, 11:08

Eleanor Roosevelt e la Dichiarazione

Eleanor Roosevelt e la Dichiarazione

Oggi, 10 dicembre, si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani, un appuntamento che ricorda l’adozione, nel 1948, della Dichiarazione universale dei diritti umani da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Pur avendo un’impronta solenne e istituzionale, questa ricorrenza offre spunti concreti su come i diritti influenzino la vita quotidiana di ciascuno.

Origine e significato

Il 10 dicembre 1948, al Palais de Chaillot di Parigi, l’Assemblea generale dell’ONU approvò la Dichiarazione universale dei diritti umani, un testo in 30 articoli che elenca, per la prima volta in modo organico, i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali spettanti a ogni persona “in quanto essere umano”, senza distinzioni. Due anni dopo, nel 1950, una risoluzione dell’Assemblea generale invitò formalmente tutti gli Stati e le organizzazioni internazionali a celebrare ogni 10 dicembre la Giornata mondiale dei diritti umani, trasformando quella data in un appuntamento fisso del calendario civile globale.

Un documento da Guinness

La Dichiarazione universale è spesso definita “il documento più tradotto al mondo”, presente in centinaia di lingue e varianti linguistiche. Questo primato testimonia la pretesa universalità dei diritti e il desiderio di comunità molto diverse, comprese lingue minoritarie e indigene, di appropriarsi di quel testo traducendolo nella propria voce, rendendolo uno strumento di educazione e rivendicazione locale.

Il tema del 2025

Per il 10 dicembre 2025, il sistema delle Nazioni Unite ha scelto come filo conduttore lo slogan “Human Rights, Our Everyday Essentials” (“I diritti umani, i nostri bisogni quotidiani”), sottolineando come i diritti non siano concetti astratti ma condizioni di base della vita di tutti i giorni. L’idea è far emergere il legame tra diritti e azioni quotidiane: dal poter andare a scuola in sicurezza, al poter esprimere opinioni online senza paura, fino all’accesso ai servizi sanitari e a un ambiente salubre.

Agenda 2030 e nuove sfide

I diritti umani rappresentano il cuore degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs): senza dignità, non discriminazione e partecipazione, nessun traguardo di sviluppo è duraturo. Le analisi più recenti mettono in luce criticità ricorrenti: conflitti armati, crisi climatica, disuguaglianze economiche, migrazioni forzate e limitazioni alla libertà di espressione e di associazione, tutte sfide che richiedono politiche coerenti e centrate sulle persone.

Come si celebra nel mondo e in Italia

In occasione del 10 dicembre, uffici ONU, istituzioni nazionali, università, scuole e associazioni organizzano conferenze, campagne social, proiezioni di film, mostre fotografiche e iniziative educative rivolte ai più giovani. In Italia, ad esempio, realtà istituzionali e centri di ricerca promuovono convegni dal titolo esplicito, come “Sbellichiamoci e ricostruiamo l’amore politico per la pace e la fraternità”, che utilizzano linguaggi informali e performativi per avvicinare i cittadini al tema dei diritti.

Focus su bambini e adolescenti

Particolare attenzione è riservata alla condizione di bambini e adolescenti, con campagne mirate a ricordare il loro diritto a protezione, istruzione, salute e partecipazione. La Giornata diventa così un’occasione per collegare la Dichiarazione universale alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sottolineando come le violazioni che colpiscono i più giovani siano spesso indicatori di squilibri sociali più profondi.

Diritti umani “vicini di casa”

Tra gli aspetti più curiosi delle celebrazioni vi è il modo in cui la comunicazione recente insiste sui diritti come “bisogni quotidiani”, mostrando situazioni concrete: prendere un mezzo pubblico accessibile, avere acqua potabile o navigare online senza censura. Dietro azioni semplici come pagare una bolletta sostenibile o accedere a un consultorio aperto, ci sono strutture giuridiche e politiche che derivano dai diritti enunciati nel 1948.

Un laboratorio civico permanente

Per istituzioni regionali e nazionali, il 10 dicembre diventa ogni anno un laboratorio civico, in cui si sperimenta come raccontare i diritti alle nuove generazioni attraverso linguaggi partecipativi, dal teatro sociale ai podcast, dalle web-serie ai contest scolastici. Nel 2025, molte comunicazioni ufficiali insistono inoltre sulla necessità di contrastare la disinformazione, ricordando che la libertà di espressione e di stampa implica anche responsabilità nel diffondere contenuti accurati e rispettosi della dignità altrui.

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