TRADIZIONE
Il presepe
La tradizione del presepe, la rappresentazione figurativa della nascita di Gesù, affonda le sue radici nell’Italia medievale, anche se raffigurazioni della Natività erano già presenti nei primi secoli del cristianesimo. Nelle catacombe romane del IV secolo, infatti, sono state ritrovate alcune delle più antiche immagini legate al momento della nascita di Cristo.
Il presepe, così come lo intendiamo oggi, viene tradizionalmente attribuito a San Francesco d’Assisi. Nella notte di Natale del 1223, nella piccola località di Greccio, Francesco fece preparare una mangiatoia con la paglia e collocò vicino ad essa un bue e un asino. Voleva offrire ai fedeli un modo semplice e immediato per contemplare il mistero dell’Incarnazione, rendendolo comprensibile anche a chi non sapeva leggere. Quella rappresentazione non prevedeva statuine, ma una scena reale che divenne il punto di partenza di una tradizione che, nei secoli, avrebbe assunto forme sempre più artistiche e simboliche.

Con il passare del tempo, la tradizione si evolse. Dalle prime rappresentazioni “vive”, si passò alle versioni statiche con statue scolpite. Una delle più antiche testimonianze di presepe artistico risale al 1283 ed è opera dello scultore Arnolfo di Cambio, che realizzò un gruppo marmoreo per la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Da quel momento, la pratica del presepe si diffuse in tutta la penisola e poi nel resto dell’Europa, assumendo caratteristiche diverse in base alle culture locali e ai materiali disponibili.
In Italia, una delle tradizioni più celebri è quella del presepe napoletano. A partire dal XVII e XVIII secolo, Napoli sviluppò uno stile ricco e dettagliato, in cui alla scena della Natività si affiancavano personaggi che rappresentavano la vita quotidiana: artigiani, venditori, contadini, nobili, animali e paesaggi vivaci. Non si trattava solo di un’espressione di fede, ma anche di una forma di arte popolare che raccontava usi, costumi e sensibilità dell’epoca.
Il presepe, oltre alla dimensione estetica, conserva un profondo significato religioso. Rappresenta la nascita di Gesù, il momento centrale del Natale cristiano, e richiama la semplicità e l’umiltà di una nascita avvenuta in una stalla, tra gente comune e in condizioni povere. Allestire il presepe in casa o in chiesa è spesso percepito come un gesto di preparazione spirituale, un invito alla meditazione, alla pace e alla condivisione familiare.
Anche l’origine della parola “presepe” riflette questa semplicità: deriva dal latino praesaepe, che indicava una mangiatoia o un recinto per animali. Nella tradizione francescana, il presepe di Greccio non prevedeva figure scolpite, ma solo elementi reali — paglia, mangiatoia e animali — a testimonianza del desiderio di Francesco di ricreare l’ambiente della nascita nel modo più autentico possibile. Nel corso dei secoli, dai materiali più poveri come il legno e la terracotta si è passati a forme d’arte sempre più elaborate, con statuine scolpite, dipinte e persino meccanizzate.

Oggi il presepe continua a essere una delle tradizioni natalizie più amate. Si trova nelle case, nelle chiese, nelle piazze e persino in mostre dedicate. Ogni anno molti lo realizzano con dedizione, aggiungendo dettagli, ampliando paesaggi e reinterpretando la scena della Natività secondo la propria sensibilità. Per alcuni è un gesto di fede, per altri un’usanza culturale, per altri ancora una forma d’arte. In ogni caso, il presepe rimane un simbolo di speranza, di pace e di comunità, capace di raccontare il Natale attraverso immagini semplici e senza tempo.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy