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Sabrina Giannini
Stasera sabato 29 novembre su Rai 3 alle 21:20 torna Indovina chi viene a cena, il programma d’inchiesta condotto da Sabrina Giannini che anche questa volta decide di affondare il bisturi nell’agricoltura moderna, mostrando il lato che nessuno racconta e che pochi hanno interesse a far emergere. La puntata ruota attorno al fallimento nascosto della Rivoluzione Verde, quella che dal dopoguerra ha aumentato le rese agricole ma ha anche spalancato la porta al controllo dei semi da parte dell’industria, consegnando alle multinazionali della chimica e dell’agroalimentare la chiave stessa della produzione del cibo. Non solo pesticidi e fertilizzanti, ma soprattutto semi brevettati, ibridi, sterili, da comprare ogni anno, impossibili da riprodurre e capaci di cancellare, lentamente ma inesorabilmente, le varietà antiche.
L’inchiesta mostra chi questo sistema lo combatte davvero: i partigiani dei semi, agricoltori che rifiutano di dipendere dalle industrie sementiere e scelgono invece semi liberi, fertili, non manipolati, tramandati da generazioni. È una difesa della biodiversità ma anche una resistenza culturale, economica e politica. Seminare un seme antico, in questa puntata, diventa un atto di ribellione, una scelta contro un modello di agricoltura che uniforma, sterilizza e decide cosa può crescere e cosa no. Questi agricoltori non alzano la voce, non cercano visibilità, ma custodiscono la diversità agricola come si proteggerebbe un patrimonio vivente. Senza di loro, molte varietà scomparirebbero senza lasciare traccia.
Il programma pone una domanda che non permette indifferenza: è possibile un futuro in cui il cibo non sia nelle mani di pochi? E soprattutto, siamo disposti a cambiare le nostre abitudini per difendere semi liberi, sapori autentici, un’agricoltura che non dipenda dai brevetti? Il consumatore diventa protagonista, perché scegliere cosa mangiare significa scegliere quale mondo sostenere. Mangiare non è mai solo nutrirsi, ma un gesto politico, ecologico e culturale.
Nel corso della puntata interviene anche il dottor Franco Berrino, che porta dati e studi sui rischi legati alla chimica alimentare, spiegando come ciò che sembra inevitabile non sia per forza l’unica strada. È un contributo che apre scenari futuri, inquietanti per alcuni, speranzosi per altri, ma senza ambiguità: il cibo del domani dipende da ciò che decidiamo oggi.
Una puntata che farà discutere, dividere, riflettere. E che forse, per qualcuno, cambierà il modo di guardare al pane, alla farina, ai semi che lo hanno generato. Indovina chi viene a cena arriva con l’intenzione chiara di scuoterci, di ricordarci che la biodiversità non è un ricordo romantico ma una possibilità concreta. Basta non lasciarla morire.
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