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Il Commissario Montalbano stasera 19 novembre
Il nuovo appuntamento con Il Commissario Montalbano riporta il pubblico dentro un intreccio ricco di tensione emotiva e mistero, dove il malumore del protagonista diventa il primo indizio di una storia più oscura del previsto. Tutto comincia con un risveglio perturbante: Montalbano sogna il proprio funerale, un’immagine che lo lascia turbato soprattutto per l’assenza di Livia, rimasta lontana anche nell’ultima scena della sua vita onirica. La giornata si apre sotto un temporale violento che ha messo in ginocchio mezza Vigàta, una tempesta che non è solo meteorologica ma anche narrativa, perché è proprio in questa cornice che il commissario si imbatte in una figura destinata a sconvolgere la sua indagine.
Sulla strada per il commissariato, infatti, Montalbano soccorre una ragazza timida, goffa e con grandi occhiali, il cui nome è Vanna Digiulio. La giovane sostiene di essere arrivata da Palermo e di dover incontrare la zia al porto turistico, fermata dal maltempo a bordo di uno yacht di lusso. Montalbano, dubbioso ma istintivamente protettivo, la porta con sé in commissariato, in attesa dell’imbarcazione. Ma quando lo yacht finalmente attracca, portando con sé la macabra scoperta di un cadavere trovato in mare, accade qualcosa di inatteso: Vanna sparisce nel nulla.
Anche la presunta zia, Livia Giovannini, proprietaria dello yacht che curiosamente porta proprio il nome Vanna, cade dalle nuvole quando il commissario le chiede notizie della ragazza. È da questo punto che Montalbano inizia a intuire che quella giovane così apparentemente fragile possa aver costruito attorno a sé un castello di menzogne.
La situazione si complica quando il dottor Pasquano rivela che l’uomo recuperato in mare è stato avvelenato e sfigurato, un tentativo evidente di rendere impossibile ogni identificazione. Montalbano si ritrova così immerso in un caso che unisce inganni, identità elusive e un omicidio studiato con precisione. A rendere tutto ancor più delicato interviene l’arrivo del tenente Laura Belladonna, ufficiale della Capitaneria di Porto: giovane, brillante, affascinante. La sua presenza smuove il commissario in un modo che lui stesso non si aspettava, costringendolo a interrogarsi sul proprio legame con Livia e su ciò che davvero desidera.
Tra indizi che affiorano a fatica e turbamenti sentimentali che rischiano di offuscare la lucidità, l’indagine porta Montalbano a concentrarsi sullo yacht della signora Giovannini e sul suo equipaggio, coinvolto più di quanto sembri. Quando un membro dell’equipaggio viene assassinato, il quadro diventa ancora più inquietante: lo yacht Vanna, il cadavere sfigurato e un motoscafo chiamato Asso di cuori iniziano a rivelare un filo comune, una trama nascosta che si chiarisce solo grazie a un inatteso ritorno.
La ragazza dagli occhiali riappare, e questa volta non è più Vanna Digiulio, ma ciò che realmente è: una figura chiave dell’intera vicenda, custode di verità che possono ribaltare l’indagine e dare un nome alla vittima senza volto. Sarà attraverso la sua rivelazione che il commissario riuscirà a ricostruire il mosaico, assumendosi rischi che mettono a dura prova il suo equilibrio personale. Laura, innamorata e coraggiosa, sarà pronta a seguirlo anche in questa parte più oscura del caso, mentre Montalbano si ritroverà davanti a un bivio difficile: ascoltare il proprio cuore o difendere ciò che resta della sua vita di sempre.
Nel finale, tra indizi che si ricompongono e sentimenti che sfuggono al controllo, il commissario capisce una sola cosa con assoluta certezza: qualunque strada scelga, il prezzo emotivo sarà alto. E forse è proprio questa consapevolezza, più dell’omicidio o delle menzogne, a renderlo inquieto come quel temporale che non smette di cadere su Vigàta.
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