L'omicidio di Chiara Poggi
Alcuni dei vestiti e il giornalista Giuseppe Brindisi
“Questa è una delle tante, chiamiamole anomalie. Potremmo usare altri altre definizioni”. A dirlo è il giornalista Giuseppe Brindisi, nel corso della trasmissione Mattino 5 andata in onda martedì 23 dicembre, nel commentare l’ormai noto caso degli indumenti e delle scarpe ritrovate nel canale, anche in riferimento a un ipotetico collegamento con la nuova traccia individuata sulle scale. L’argomento, ovviamente, è il delitto di Garlasco e le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi”.
“Vengono trovati questi indumenti griffati, come dice la testimone probabilmente – afferma il giornalista - comunque, con il sospetto che siano sporchi di sangue e vengono esaminati. Tra l'altro, indumenti particolari, sono appunto firmati. Ci sono indumenti maschili, ci sono due canottiere che per la taglia possono essere probabilmente appartenuti a delle donne. Si trova con il luminol il sangue, con il combur test no. Prassi vuole, e lo sappiamo perché ci siamo informati in questi anni, che sarebbe stato necessario un terzo test definitivo per sciogliere ogni dubbio. In realtà questo test non viene mai fatto e addirittura questi abiti, queste canotte e queste scarpe, che assumono un'importanza particolare alla luce di queste indiscrezioni sulla nuova bpa dei Ris Cagliari, vengono distrutti. Perché non si capisce, ma tutto viene distrutto e adesso, però facciamo lavorare lavorare i Ris, la Cattaneo e la Procura e vediamo se questi oggetti, se questi di abbigliamento possano rientrare nelle indagini”.

Giuseppe Brindisi
Brindisi non crede che questi oggetti possono essere appartenuti a dei pittori: “Certo è un'altra anomalia – afferma - che se fossero stati davvero pittori? Se fosse stata vernice e non sangue, questi pittori andavano al lavoro come se andassero a una festa”.
“E per questo – fa notare il conduttore Francesco Vecchi - è rilevante il tipo di vestito”. “Erano proprio griffati, proprio firmati – aggiunge Brindisi - roba che i pittori magari non possono permettersi, no?”
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