Il mistero
Ranieri Rossi (a destra) su Rai 2, a sinistra una immagine di suo fratello David
Una svolta attesa da oltre dodici anni dai familiari. La famiglia di David Rossi, il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena morto il 6 marzo 2013, accoglie con soddisfazione le nuove risultanze della Commissione parlamentare d’inchiesta, che delineano un quadro radicalmente diverso da quello ipotizzato finora: non un gesto volontario, ma una morte come conseguenza di reato.

Una immagine delle analisi riportate in commissione di inchiesta dagli specialisti
A commentare gli sviluppi è stato Ranieri Rossi, fratello di David, ospite nella mattina di oggi 12 dicembre della trasmissione Storie Italiane su Rai 1 condotta da Eleonora Daniele. La trasmissione Rai ha ripercorso (anche con le immagini della Commissione di inchiesta) i drammatici istanti della caduta, la storia della vicenda giudiziaria e le ultime analisi.
Analisi dalle quali risulterebbe che, come detto durante la puntata, il manager sia stato strattonato nel suo ufficio, rimasto poi appeso alla finestra è stato lasciato andare.
La svolta delle indagini è stata accolta con favore dalla famiglia Rossi, che sosteneva da tempo non si trattasse di suicidio. «Lo diciamo da anni, io lo ho scritto anche i un libro, qualsiasi persona analizzi quelle ferite e il contesto, arriva a questa conclusione».

Ranieri Rossi, fratello di David Rossi
«Noi abbiamo fatto delle prove, per vedere come si potessero creare quelle ferite, come sganciare l'orologio ecc... C’è anche da capire come mai, chi fece le indagini prima, non ha raggiunto le conclusioni arrivate adesso».
«Lei pensa ci sia stata superficialità o un dolo?» chiede la presentatrice Eleonora Daniele a Ranieri.

La presentatrice Eleonora Daniele durante la trasmissione, sullo sfondo il manager Daniele Rossi
«Io non credo ci sia stato un complotto - dice subito Ranieri - Se c’è un delitto però c’è anche un assassino o più persone che sanno. Il mio sospetto è che ci siano state delle leggerezze. Siamo qui oggi anche grazie alle indagini giornalistiche, e alle commisisoni parlamentari. Bisogna ringraziare i giornalisti e anche la politica che se ne è occupata con due commissioni di inchiesta. La seconda è andata a cercare professionisti, senza fare annunci eclatanti, lavorando bene. Questo si deve fare. Io ho sempre detto che si devono guardare le prove e i fatti, e tutto deve tornare, senza tralasciare quello che non ci piace o interpretarlo».
Alla domanda su cosa si aspetti ora, Ranieri ha risposto: «Io spero che la commissione continui a lavorare in questo modo. Cioè a interpellare e far intervenire professionisti seri che non hanno paura di niente e sono preparati».
«Credo che venga riaperto il caso per omicidio - dice Ranieri - Attendiamo comunque che vengano trasmessi i documenti raccolti dalla commissione. Non credo che sia opportuno riaprire il caso immediatamente dopo qualche trasmissione tv, si dovrà vedere tutti i documenti prodotti dalla commissione e poi chiaramente ci sarà bisogno che, se la procura di Siena non darà segnali, di altro supporto mediatico. Andrà spiegato in quel caso il motivo per cui si preferisce cosa avevano detto i ris precedenti e non le nuove analisi. Attendiamo fiduciosi».
In trasmissione è intervenuto anche l’avvocato Paolo Pirani, legale della famiglia Rossi, che ha ricordato uno degli elementi più discussi del caso: il distacco dell’orologio dal polso di David.

L'avvocato Paolo Pirani
«Abbiamo fatto ricostruzioni e prove: diversi orologiai confermarono già anni fa che il distacco poteva avvenire solo con una trazione molto forte sul cinturino – ha spiegato Pirani - Ci mancavano però dei dati tecnici, oggi disponibili grazie ai nuovi software e alle nuove analisi dei Ris. E queste analisi confermano che non poteva essersi staccato semplicemente durante la caduta».
Il nuovo scenario ricostruito dalla Commissione ribalta l’immagine di una tragedia personale e apre la strada a una possibile riapertura del caso. La famiglia, pur mantenendo prudenza, vede finalmente riconosciuti anni di battaglie, dubbi e appelli rimasti inascoltati.
La puntata di Storie italiane di oggi
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