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L'omicidio

Delitto di Garlasco, cosa può dire e cosa no il dna sotto le unghie di Chiara Poggi. Le similitudini con il caso di Yara Gambirasio

Nuovo approfondimento nell'ultima puntata di Quarto Grado

Giovanni Ramiri

23 Novembre 2025, 11:00

Delitto di Garlasco, cosa può dire e cosa no il dna sotto le unghie di Chiara Poggi. Le similitudini con il caso di Yara Gambirasio

Il genetista Claudio Portera

Del delitto di Garlasco e del dna sotto le unghie di Chiara Poggi si è tornati a parlare nella puntata di Quarto Grado andata in onda venerdì 21 novembre su Rete 4“Quel dna, che poi è un aplotipo, quindi non è un dna completo, non è un profilo completo – si chiede la co-conduttrice Alessandra Viero - basta per identificare una persona oppure no? Basta per identificarlo e attribuirlo a Sempio oppure no? Secondo Sempio non arriveranno a dire con certezza che è il suo, si tornerà a parlare di una traccia flebile”.

Alessandra Viero


Viero poi chiede al genetista Giorgio Portera: “Quell'aplotipo Y basta per avere una forza tale da dire sì, è attribuibile a Sempio oppure no? Ovviamente in un processo”.
“In un processo l'aplotipo Y, anche se fosse completo – risponde Portera - non può avere lo stesso potere identificativo del dna che solitamente utilizziamo per identificare o escludere una persona. L'aplotipo, eventualmente, se fosse comparabile, ci può dire se è possibile che possa appartenere alla linea patrilineare. Siamo più semplici: alla linea paterna di una persona e quindi può essere sia dell'indagato, di suo fratello, di suo zio, di suo padre”.

Giorgio Portera


Con un altro aspetto da approfondire: “O anche della zona – spiega il genetista - perché gli aplotipi, l'abbiamo anche visto e ricordo sempre un caso che ho seguito personalmente, quello di Yara Gambirasio, gli aplotipi, lo sapevamo dalla bibliografia, ma l'abbiamo scoperto durante le indagini, sono dislocati per zone. Quindi, come avevamo visto l'aplotipo della Valseriana, della Valserina, anche in questo caso è possibile”.

Il servizio completo


“Quindi ci può dire – ribadisce Alessandra Viero - appartiene alla famiglia di Sempio, oppure ci può dire che possiamo ritrovarlo in quella zona geografica, quindi non ci permette la completa identificazione”.

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