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12 novembre 2003: viene compiuta la strage di Nassiriya

Una tragedia internazionale che insegna il valore del coraggio e della dedizione dei militari

Carolina  Brugi

12 Novembre 2025, 11:27

La strage di Nassiriya

La strage di Nassiriya

Il 12 novembre 2003, alle 10:40 ora locale (le 8:40 in Italia), la città irachena di Nassiriya fu teatro di uno degli attentati più sanguinosi che la Repubblica Italiana ricordi nei suoi impegni internazionali di pace. Un camion cisterna carico di 400 chili di tritolo e liquido infiammabile venne forzatamente fatto entrare all'interno della base "Maestrale", quartier generale della Multinational Specialized Unit (MSU) italiana, presidiata da Carabinieri e militari italiani impegnati nella missione "Antica Babilonia". I due uomini a bordo del camion fecero esplodere l'ordigno, causandone una deflagrazione che fece saltare in aria anche il deposito munizioni della base e distrusse quasi completamente la struttura.

Il bilancio è tra i più tragici nella storia recente delle Forze Armate italiane: 28 vittime, di cui 19 italiani, tra cui 12 Carabinieri, 5 soldati dell'Esercito e 2 civili (un cooperatore internazionale e un regista freelance impegnato a documentare la missione). Il coraggio del Carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'ingresso, che riuscì ad aprire il fuoco contro gli attentatori, impedì al camion di penetrare ulteriormente nella base, limitando così le dimensioni della strage.

Questo attacco, organizzato da terroristi legati ad al-Qāʿida, aveva come obiettivo la base "Maestrale" proprio perché si trovava lungo una strada principale, difficilmente isolabile, e mirava a colpire duramente il contingente italiano. Nel successivo scontro a fuoco rimase ucciso anche il caporal maggiore scelto Alessandro Pibiri, mentre furono feriti altri quattro soldati del 152º Reggimento fanteria "Sassari".

Il 12 novembre è divenuto per l'Italia una giornata di memoria e riflessione, in ricordo del sacrificio dei caduti nella lotta al terrorismo e per la pace. Le commemorazioni ufficiali del 2025, a 22 anni dall'attentato, hanno visto la partecipazione di autorità civili, militari e familiari delle vittime, che hanno deposto corone di alloro nei luoghi simbolo, come il monumento al Parco Caduti di Nassiriya e il rondò “Martiri di Nassiriya”.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato come il sacrificio di quei militari e civili continui a rappresentare un monito e un esempio di dedizione, sottolineando l'impegno delle Forze Armate italiane nelle missioni internazionali per la pace e la sicurezza.

La strage di Nassiriya rimane nella memoria collettiva italiana non solo come una tragedia nazionale, ma come testimonianza del coraggio nell'adempimento a missioni di pace in contesti esteri insidiosi, un monito a non dimenticare chi ha pagato con la vita il prezzo della sicurezza di tutti.

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