L'intervista
Daniela Casulli, Zia Martina
Stasera a Le Iene, in prima serata, su Italia 1, andrà in onda in esclusiva l’intervista di Matteo Viviani, e Riccardo Spagnoli, a Daniela Casulli, conosciuta sul web come Zia Martina: la maestra quarantottenne di Bari condannata in primo grado a sette anni e tre mesi di reclusione per pornografia minorile e corruzione di minorenne, assolta in secondo grado, qualche giorno fa, da tutte le accuse perché il fatto non costituisce reato. Questa è una di quelle storie in cui la legge e la morale non sempre procedono alla stessa velocità. La legge chiede prove, la morale coerenza, il giudizio sociale invece corre veloce. In mezzo restano le sfumature. Ed è proprio lì che questo servizio prova ad arrivare: non per giustificare, ma per capire.
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Matteo Viviani: In questo momento sei una delle maestre più famose d'Italia. Come ci si sente?
Daniela Casulli: Bene. Non ho avuto incontri con persone sotto i 14 anni.
Matteo Viviani: Lo puoi escludere?
Daniela Casulli: Le persone che incontravo avevano 14 anni, 15 anni, 16 anni.
Daniela Casulli: Io sono contenta che posso far conoscere il mio caso, perché bisogna anche capire che non bisogna giudicare soltanto con la moralità, ma anche per quelle che sono le leggi. Nel 2014, quando utilizzavo i social proprio per un discorso di privacy, utilizzavo un nickname Martina, senza essere poi giudicata per fattori esterni.
Matteo Viviani: E Zia?
Daniela Casulli: A Bari si usa dire zia alle persone più grandi.
Matteo Viviani: Ma qual era lo scopo? Fare nuovi incontri?
Daniela Casulli: Lo utilizzavo per i miei interessi. Mi piacevano altri argomenti: la fantascienza, i gruppi di romanzi, cioè queste cose. Così. Non era per incontrare.
Daniela Casulli: Perché io nel 2019 mi sono separata e all'improvviso, dopo 13 anni assolutamente chiusi in una bolla di matrimonio, mi sono trovata single, libera e con una realtà che non avevo mai considerato. Tutti quanti avevano una pagina Instagram dove tutti sembravano delle star per le foto che mettevano, stava iniziando a diventare famoso. Mi mostravo in maniera provocante. Qualcuno mi ha detto ‘sembri una collegiale’. Cioè all'epoca avevo un aspetto molto più… più da ragazzina.
Daniela Casulli: Diciamo che all'inizio io conoscevo ragazzi di 25 anni, 27 anni, poi alcuni ragazzi che su Tinder dichiaravano di avere 18 anni, in realtà magari ne avevano di meno. Quando torni single a 40 anni c'è quella sensazione di voler recuperare il tempo perso e quindi frequentare ragazzi più giovani per me era dire, ecco, vedi, non sei finita.
Matteo Viviani: Ti faceva sentire ancora desiderata?
Daniela Casulli: La sensazione che avevo era di non aver vissuto la mia giovinezza. Volevo recuperare magari quello che mi sentivo di aver perso con un matrimonio che poi non aveva funzionato. Era diventata una cosa assolutamente normale, a mo’ di gioco. Non era però come uno se lo immagina guardando i porno online… si rideva, si scherzava. A Bari a un certo punto ero diventata una specie di personaggio pubblico, un meme. Cioè tutti sapevano il mio numero di cellulare.
Matteo Viviani: Tu lui come l'hai conosciuto? (L’inviato si riferisce a un ragazzo con cui Daniela aveva iniziato una vera e propria frequentazione, ndr).
Daniela Casulli: È nato che mi ha scritto lui di sua iniziativa, su Instagram.
Matteo Viviani: E tu lo hai frequentato per quanto tempo?
Daniela Casulli: Dall'estate del 2021 siamo stati in contatto finché non ho avuto la misura cautelare e poi abbiamo ripreso a sentirci e a vederci nel 2023 appena sono uscita dai domiciliari.
Matteo Viviani: Perché era diventata una persona speciale per te?
Daniela Casulli: Sono quelle cose che si creano e le vivi. Tu ti senti, ti vedi. Ogni incontro con quella persona è speciale e te ne rendi conto che speciale non è. Una cosa che decidi. Tu la vivi.
Matteo Viviani: Intendi dire che sei innamorata?
Daniela Casulli: No, non ero innamorata. Però provo molto sentimento. Provo sentimento.
Matteo Viviani: Lui era innamorato?
Daniela Casulli: No.
Matteo Viviani: Che tipo di persona era?
Daniela Casulli: Un bravo ragazzo.
Matteo Viviani: Quando avete cominciato a frequentarvi, lui quanti anni aveva?
Daniela Casulli: 15… io non mi sento condannata moralmente. Io penso che ci siano persone che non capiscono, e giudicano male. Però io sono assolutamente tranquilla. Per me una persona dai 14 anni in su ha l’età del consenso. Lo prevede il codice penale dal 1930. E quindi voglio dire, per me non c'era assolutamente nulla di male ad avere contatti soprattutto se l’iniziativa partiva dall’altra parte.
Matteo Viviani: Perché erano loro che si proponevano?
Daniela Casulli: Assolutamente sì, io non mi sono mai permessa di contattare un ragazzo più giovane di mia iniziativa.
Matteo Viviani: Cosa aveva in più un ragazzo di 15 anni rispetto a uno di 25? Cos'è che ti attraeva?
Daniela Casulli: Mi colpiva il viso gli occhi, lo sguardo, queste cose così.
Matteo Viviani: Com'è che si proponevano?
Daniela Casulli: Classico messaggio Instagram: Ehi.
Matteo Viviani: Tu che rispondi?
Daniela Casulli: Ciao. Poi ovviamente io guardavo la loro pagina e vedevo chi erano.
Matteo Viviani: E come facevi a determinare l'età, glielo domandavi?
Daniela Casulli: Ma non sempre, non per forza non è che quando uno mi scrive io immediatamente lo devo censire, perché poi magari non sono interessata a proseguire la conversazione.
Matteo Viviani: E nel momento in cui la conversazione scivolava su un piano un attimino più esplicito…
Daniela Casulli: A quel punto ci si era conosciuti molto di più.
Matteo Viviani: Se uno ti dice ho 14 anni. Tu come diavolo facevi a capire se ne aveva 14, 16 o 13? Perché sai le foto possono trarre molto in inganno…
Daniela Casulli: Beh, perché dopo un po’. Voglio dire, conosci le persone di Bari? Se tu una persona ti dice io c'ho 16 anni e vedi che nelle storie sta in comitiva con ragazzi che tu sai che hanno un'altra età e lo sai che sta mentendo. Poi in realtà io dal vivo non me ne accorgo subito dell'età.
Matteo Viviani: Cioè, tu riesci a capire da un viso se uno ha 14 anni o ne ha 13?
Daniela Casulli: Sì.
Matteo Viviani: Sei sicura?
Daniela Casulli: Di solito sì.
Matteo Viviani: Matematico?
Daniela Casulli: Sì. Poi ovviamente questa è una cosa che mi sono resa conto…
Matteo Viviani: È un po’ strano.
Daniela Casulli: Non è questo il punto. Nel senso che non ho avuto incontri con persone sotto i 14 anni.
Matteo Viviani: Lo puoi escludere?
Daniela Casulli: Lo escludo.
Matteo Viviani: Però tu ti basavi sulla tua autopercezione. Forse non hai i mezzi per poterlo escludere.
Daniela Casulli: No, perché io poi le persone che incontravo le conoscevo. Avevano 14 anni, 15 anni, 16 anni.
Matteo Viviani: Non è che chiedevi il documento.
Daniela Casulli: Qualche volta l'ho chiesto.
Matteo Viviani: Perché?
Daniela Casulli: È perché magari non ero sicura. Anche perché spesso i ragazzi quando mi scrivevano volevano mandarmi le loro foto delle parti basse.
Matteo Viviani: Cioè, erano loro che te lo dicevano, non tu che dicevi mandami una foto del…
Daniela Casulli: No, no assolutamente, è proprio quasi un orgoglio personale. Cioè, ma questa cosa la fanno tutti quelli che sono nati dal 2000 in poi. Ho notato che hanno sono molto disinibiti, ma se vuoi io ti faccio vedere il mio Instagram.
Matteo Viviani: Bene, se vuoi farmi vedere io ci sto. Ok, vai.
Daniela Casulli: Qua stanno tutti questi messaggi…
Matteo Viviani: Ma possiamo aprirne qualcuno?
Daniela Casulli: Sì. Io i social li utilizzo per parlare del mio caso, cioè non li utilizzo per parlare con i ragazzi..
Matteo Viviani: Non li utilizzi più.. perché prima lo facevi..
Daniela Casulli: Beh, sì prima sì.
Matteo Viviani: In totale con quanti ragazzini avrai flirtato?
Daniela Casulli: Quanti mi avranno scritto? Tantissimi.
Matteo Viviani: Però con quanti? Tu hai flirtato? Flirtato vuol dire ci scambiamo le foto. Io ti mando questo, tu mi mandi quello. Facciamo allusioni, facciamo due giochi.
Daniela Casulli: Diversi.
Matteo Viviani: Non riesci a quantificare? No. E con quanti ti ci sei incontrata? Più o meno.
Daniela Casulli: Diversi. Però adesso dire un numero. Mi presterei, diciamo a strumentalizzazioni però perché ci sono cose che fanno parte di una vita personale che devono rimanere personali, perché comunque siamo in una realtà in cui c'è molto moralismo. Sta ritornando un bigottismo che per me sembra da Medioevo.
Matteo Viviani: Allora mettiamola così il numero di adolescenti con cui hai avuto rapporti intimi e più vicino a 25 a 50 o 100.
Daniela Casulli: È una cosa che io voglio tenere personale.
Matteo Viviani: Va bene.
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Daniela Casulli: Dicevano che io avevo indotto o rafforzato il proposito criminoso. Solo che dicevano nel primo capo di imputazione nei confronti di un soggetto non determinato, quindi non sapevano chi fosse ufficialmente. Nel secondo capo dicevano di un tredicenne. Il problema è che questo tredicenne non è mai esistito. Il ragazzo che era insieme all’altro ragazzo era uno di 14 anni.
Matteo Viviani: Ah..
Daniela Casulli: Sette anni e 70 mila euro di risarcimento. Se c'è un rapporto paritario senza nessun aspetto negativo, non c'è niente di male. Quei ragazzi che ho visto cercavano me, sapendo che cosa volevano. Ma perché, scusa, tu non potresti avere una relazione con una ragazza di 15 anni? Perché? Qual è il problema? Io credo che questa cosa forse la dovrebbe considerare il legislatore perché per legge il consenso è dai 14 anni. Io non frequentavo persone fragili.
Matteo Viviani: E che ne sai?
Daniela Casulli: Se una persona è fragile?
Matteo Viviani: Da dietro uno schermo?
Daniela Casulli: Da come scrive! Ma no, perché si vede che una persona come si mostra nelle foto, nelle storie. Se una persona a 15 anni fa le cose con una certa sicurezza ma perché noi dobbiamo dire che è fragilità?
Matteo Viviani: Perché non possiamo neanche escluderlo?
Daniela Casulli: Non puoi dire che non è sano solo perché la persona è più grande. Io non credo che questa cosa sia per forza vera. Io penso che chi fa una determinata esperienza a una certa età, anche giovane, ma lo fa perché lo vuole fare, lo vivrà bene. Credo che sia un po' infondata, però comunque rispetto questa idea.
Matteo Viviani: Perché pensi che ci possa essere del vero?
Daniela Casulli: No, in realtà ogni esperienza che una persona fa nella vita può essere traumatica.
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