L'omicidio di Chiara Poggi
												Il generale Garofano e (nel riquadro) Andrea Sempio
È una notizia molto importante, quella che emerge nell’intervista di Ilenia Petracalvina al generale Luciano Garofano durante la puntata di lunedì 3 novembre di Lo Stato delle Cose, che è tornata a occuparsi del delitto di Garlasco. La consulenza del 2017 richiesta dalla difesa di Andrea Sempio, e redatta dal generale Garofano, non è mai stata depositata. “Nel gennaio 2017 Garofano riceve un documento molto particolare, che forse non avrebbe potuto avere, perché era secretato. La consulenza Linarello parlava della possibilità che il dna sulle unghie di Chiara Poggi fosse di Andrea Sempio”.

Ilenia Petracalvina
“Lei nel 2016, viene contattato nell'ambito dello staff della difesa Sempio. Chi la chiama?”, chiede Petracalvina a Garofano.
“L'avvocato Lovati – risponde - mi ha chiesto di potermi interessare di questo caso perché si era diffusa la notizia che quel profilo che il professor De Stefano aveva ritenuto inidoneo per le comparazioni, era stato analizzato da altri e aveva dimostrato la compatibilità con Andrea Sempio”.
“Al centro c'è la perizia Linarello”, ricorda Petracalvina. “L'11 gennaio del 2017 – ricorda il generale - io ricevetti dall'avvocato Soldani, a nome tutti e tre gli avvocati, tutta la documentazione della perizia De Stefano. La seconda mail la ricevo il 13 gennaio 2017, sempre attraverso l'indirizzo mail dell'avvocato Soldani, con la quale mi chiede anche di verificare se il profilo di Sempio potesse essere considerato idoneo a fronte della perizia Linarello”.
“E quindi cosa fa?”. “Verifico che effettivamente quel prelievo fatto dall'agenzia investigativa, corrispondeva ad Andrea Sempio. Mi interesso a confutare, criticare la perizia Linarello. A mio avviso, come correttamente aveva concluso De Stefano, non era idoneo per alcuna comparazione”.

Luciano Garofano
“Lei non ha avuto il dubbio che fosse secretata e quindi che voi non potevate avere conoscenza?”, chiede la giornalista.
“Assolutamente no – assicura Garofano - Io non potevo saperlo, né ero tenuto a saperlo. E le dico, sinceramente, quando ho visto che a nome di tre avvocati mi arrivava quella documentazione, per me era legittima. Non me lo sono nemmeno posto. Io ho fatto una semplice equazione di primo grado. La stampa già lo sa a dicembre, gli avvocati me la inviano, è sicuramente legittima”.
“Non ha avuto il dubbio che fosse secretata o coperta da segreto istruttorio in quel momento?”. “Intanto non ho avuto il dubbio. Intanto non ho avuto il dubbio. Secondo, ma perché dovevo avere questo dubbio? E perché mi dovevo chiedere? Davo per scontato che fosse legittima. Se le inviano a me degli avvocati penalisti, tra l'altro esperti, significa che l'hanno acquisita”.
“Ma lei è riuscito poi a capire come mai Soldani mandava tutto il fascicolo, la documentazione, come mai ne fosse in possesso?”. “Assolutamente no. Io mi sono concentrato sul mio lavoro”.

Andrea Sempio e Angela Taccia
“C'è un passaggio dell'intercettazione della mamma di Sempio, di fine gennaio, che dice ‘Dobbiamo dare €2000 agli avvocati per avere le carte’. Forse era questo?” “Non lo so. Lo ignoro”, spiega Garofano. “Il mio ruolo era scientifico. Io mi sono concentrato sul prelievo di Sempio e sulla necessità di andare a confutare e criticare della consulenza Linarello. Basta”.
“E ha preparato una relazione che consegna il 27 gennaio del 2017. Ma a chi la consegna la relazione?”, la domanda. “Sempre via mail agli avvocati e dopodiché farò fattura alla famiglia Andrea Sempio, regolarmente bonificata e tracciata”. “E lei da lì non ha più saputo che fine abbia fatto la relazione, la sua relazione?”. “No, assolutamente no”. “Vengo a sapere poi dai media che Sempio era stato, la posizione di Sempio era stata archiviata e erroneamente penso ‘Beh, credo di aver dato anch'io un contributo’.”
“Perché lei pensava che fosse stata depositata”, aggiunge Petracalvina. “Assolutamente sì”. “Oggi però le è venuto il dubbio”. “Mi è venuto quando è cominciato a emergere quello che dice lei. Siccome la mail era dell'avvocato Soldani, mi sono chiesto soltanto di rientrare in relazione con Soldani, e chiedergli ‘Ma è vera questa diceria?’. E qui c'è tutta la mia buona fede. Come mai si parla di una possibile violazione di legge su quel materiale?”. “Ma l'avvocato Soldani non mi ha mai risposto”.
“Io ho ricevuto quella documentazione che non so se era legale o meno da avvocati – ribadisce Garofano smentendo categoricamente di aver lasciato la difesa di Sempio a causa dell’inchiesta per presunta corruzione - Non mi sono assolutamente chiesto e non mi dovevo chiedere quali fossero stati i mezzi, i mezzi con cui l'avevano acquisita. Davo per scontato che quella consulenza, la mia consulenza fosse stata depositata. Ai fini dell'archiviazione. Che cosa scopro? Lo scopro nel 2025, quando io vengo rinominato per Andrea Sempio, di nuovo indagato e l'avvocato Lovati, attraverso un'affermazione, mi dice ‘La depositiamo la sua consulenza?’ E io veramente sorpreso gli dico ‘Ma come la depositiamo? Nuovamente? Non l'avete depositata?’. ‘No, perché la nostra strategia difensiva, comunque ha concluso che non era necessario’. Tant'è vero che a un secondo invito da parte dell'avvocato Lovati di ‘Allora la depositiamo adesso?’, io naturalmente mi sono opposto. ‘No, adesso probabilmente ci saranno dei nuovi esami. Il nucleo di quella consulenza è ancora valido, ma io dovrò poi in qualche modo fare le mie valutazioni sui nuovi risultati, che sono i risultati che hanno fatto parte dell'incidente probatorio’."

La puntata completa
“Il fatto, secondo lei, che non viene depositata come se l'è spiegata? Era scomoda, non serviva o veramente, come oggi c'è un'indagine aperta, si parla di qualcosa che già andava nella direzione dell'archiviazione?”, chiede Petracalvina. “La mia buona fede e trasparenza emerge dal fatto che io sono rimasto sorpreso quando quest'anno l'avvocato Lovati mi ha detto che non era stata depositata.” “Ma oggi lei che spiegazione si dà? Perché non la deposita?”. “Non lo so. Strategia difensiva.”
“La pagano pure per questo lavoro”. “Mi paga la famiglia Sempio.” “Non lo so. Non lo so, perché i difensori devono mettere mano alla loro strategia. Lo ignoro. Non me lo sono chiesto in questi mesi, non me lo sono chiesto. Aspetto anch'io che si possa scrivere una verità su questi passaggi e sul perché non è stata depositata”.
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