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IL CASO

Omicidio Meredith Kercher: "Mai identificato un sospetto fuggito all'estero dopo il delitto"

Le clamorose rivelazioni del magistrato che coordinò le indagini. La posizione della Procura

Roberto Bata

03 Novembre 2025, 16:42

Omicidio Meredith Kercher: "Mai identificato un sospetto fuggito all'estero dopo il delitto"

Raffaele Sollecito, Meredith Kercher, Amanda Knox

Sono passati ormai diciotto anni dalla tragica notte in cui la studentessa inglese Meredith Kercher fu assassinata nel suo appartamento di via della Pergola a Perugia, la notte tra l'1 e il 2 novembre 2007. Nonostante le sentenze definitive che hanno stabilito la responsabilità del solo Rudy Guede e l'assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, il caso sembra tutt'altro che chiuso. Negli ultimi giorni, infatti, nuove rivelazioni hanno riaperto il dibattito, sollevando interrogativi e facendo emergere ulteriori dubbi sulle indagini e sulle sentenze.

Amanda Knox e Raffaele Sollecito

Il magistrato Giuliano Mignini, che coordinò le indagini sul delitto, ha recentemente parlato pubblicamente di un uomo mai identificato, mai preso in considerazione dalle indagini e che, secondo una fonte ritenuta affidabile, sarebbe fuggito all’estero pochi giorni dopo l’omicidio. Questa informazione, raccolta da Mignini e trasmessa alla Procura di Perugia, non ha però portato all’apertura di un nuovo fascicolo investigativo. Mignini ha sottolineato che se questa pista fosse stata esplorata in tempi utili, le indagini avrebbero potuto prendere una direzione diversa e forse individuare nuovi responsabili o complici.

La Procura di Perugia ha motivato la decisione di non riaprire il caso dell'omicidio di Meredith Kercher sulla base di alcune valutazioni chiave. Innanzitutto, pur avendo ricevuto dalla fonte indicata dall’ex pm Giuliano Mignini un nome mai prima indagato e la segnalazione di una sua fuga all’estero subito dopo il delitto, la Procura ha ritenuto che le informazioni non siano sufficienti per avviare un nuovo fascicolo. Le indagini originarie e il processo si sono concluse con la condanna definitiva di Rudy Guede e le assoluzioni di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, e per la Procura non ci sono elementi nuovi che giustifichino una revisione formale del procedimento. Inoltre, la Procura ha sottolineato che le affermazioni di Mignini restano per ora sul piano delle considerazioni personali e non hanno portato a riscontri concreti o prove che possano modificare in modo significativo la ricostruzione dei fatti. Il quadro giudiziario, quindi, viene considerato chiuso formalmente, a fronte della mancanza di nuovi riscontri investigativi consolidati. Da parte della Procura emerge quindi una linea di prudenza, evitando di aprire indagini basate su ipotesi o sospetti che non trovano sufficiente fondamento probatorio. Questi elementi, uniti anche al fatto che molti anni sono trascorsi, portano la Procura a non disporre alcuna riapertura, privilegiando il rispetto delle sentenze definitive e la stabilità istituzionale del sistema giudiziario. La famiglia Kercher e alcuni osservatori esterni però criticano questa scelta, ritenendo che molte ombre restino ancora da chiarire e che nuovi approfondimenti potrebbero essere necessari per dare una risposta piena alla tragedia.

Rudy Guede

Il ritorno di ipotesi alternative alla verità giudiziaria ha comunque riacceso la discussione sulla validità e completezza delle indagini originarie, mettendo in luce possibili lacune e errori giudiziari che avrebbero impedito di fare piena luce sull’accaduto. Il magistrato ha inoltre suggerito che Rudy Guede non abbia agito da solo, ipotizzando la presenza sulla scena del delitto di altre persone, inclusi Amanda Knox e Raffaele Sollecito, la cui posizione rimane controversa e non del tutto chiarita nonostante le assoluzioni.

Raffaele Sollecito

Raffaele Sollecito, assolto in via definitiva nel 2015, ha più volte denunciato una forma di condanna morale e discriminazione silente che grava su di lui nonostante la sentenza di innocenza. Sollecito ha lamentato la mancata analisi di certe prove, come il materiale biologico rilevato accanto al corpo di Meredith, che l’avvocato difensore ha definito una grave mancanza nelle indagini. Anche Amanda Knox continua a proclamarsi innocente e ha subito una condanna definitiva per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, ingiustamente accusato nelle prime fasi delle indagini.

Amanda Knox

La famiglia di Meredith Kercher continua a chiedere che siano approfonditi tutti gli aspetti oscuri del caso, insistendo affinché si faccia chiarezza anche sui nuovi sospetti e sulle piste eventualmente trascurate. L’avvocato Francesco Maresca, rappresentante dei familiari, ha evidenziato come la giustizia italiana, pur avendo emesso sentenze definitive, presenti ancora molte lacune e manchi di dare risposte definitive sulla verità complessiva dei fatti.

Nonostante le sollecitazioni di Mignini e della famiglia Kercher, dunque, la Procura di Perugia non ha avviato nuove indagini ufficiali o riaperture di fascicoli relativi all’omicidio. Il procedimento giudiziario resta formalmente chiuso, con Rudy Guede ormai detenuto e con Amanda Knox e Raffaele Sollecito definiti non colpevoli dalla magistratura. Tuttavia, la confessione di potenziali altre persone coinvolte e la presenza di un nuovo sospettato mai identificato lasciano la vicenda aperta a possibili sviluppi futuri.

Patrick Lumumba

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