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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, come è nata l'indagine su Andrea Sempio? Dal pedinamento al dna: cosa c'è contro di lui oggi

Giovanni Ramiri

03 Novembre 2025, 06:04

Delitto di Garlasco, come è nata l'indagine su Andrea Sempio? Dal pedinamento al dna: cosa c'è contro di lui oggi

Giada Bocellari e Andrea Sempio

Delitto di Garlasco, come si è arrivati ad Andrea Sempio e quali sono gli elementi oggi contro di lui? È la domanda che è stata posta a Giada Bocellari, storico avvocato di Alberto Stasi, durante l’ultima puntata di Far West, andata in onda venerdì 31 ottobre su Rai 3 e condotta da Salvo Sottile. Nell’intervista di Chiara Ingrosso, Bocellari spiega i movimenti fatti dalla difesa di Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi.

Salvo Sottile

“Quando è stato dato incarico dalla precedente difesa di Stasi di fare delle investigazioni – afferma – l’obiettivo era quello di rileggere tutte le carte per vedere qualcosa che forse a noi sfuggiva, perché dopo tante volte che si leggono le stesse cose, si vedono le stesse cose. C'è una memoria, che sarebbe bello che tutti la leggessero, del 2014, della difesa di Stasi, che porta un capitolo specifico che si chiama ‘Le lacune investigative e le piste alternative’, il quale, lungi dall'accusare una persona specifica, faceva semplicemente un elenco di soggetti. Siccome si diceva ‘Se non lui, chi?’, quindi si erano esaminati tutti questi soggetti che si trovavano a Garlasco quella mattina e che comunque conoscevano la vittima, e tra questi soggetti c'era anche Andrea Sempio".

La puntata completa

“Si faceva proprio riferimento – aggiunge la legale – a questa curiosa iniziativa di Andrea Sempio di consegnare questo scontrino ai carabinieri di Vigevano nel 2008 (l’ormai noto ticket del parcheggio della mattina in cui Chiara fu uccisa, ndr). Quindi la società di investigazioni si limita a riprendere quanto già noi avevamo più o meno sintetizzato, va a vedere questi singoli soggetti".

Gli elementi contro Sempio

“A quel punto poi si evidenziano una serie di altre cose che sono state riportate nella relazione finale – aggiunge Bocellari – ed era curioso il fatto che lui, in corrispondenza delle due sentenze di condanna di Alberto Stasi, avesse pubblicato due particolari post. Una volta attenzionato questo soggetto e quindi analizzato anche il traffico di cella, era chiaro che gli elementi che ho menzionato – le telefonate e lo scontrino – fossero del tutto decontestualizzati e in presenza di un sostanziale vuoto probatorio, perché su Andrea Sempio nulla era stato fatto. Cioè, noi negli atti di Stasi non avevamo niente. La società di investigazioni procede: lo pedina per un lasso di tempo anche abbastanza breve, una volta prelevato il dna c'è la famosa consulenza, e quindi quello è stato il vero fulcro. Con la corrispondenza del dna rilevata su due unghie appartenenti a mani diverse della vittima, quando non c'è quello del fidanzato, non c'è quello dei parenti. Ma anche lì, ci tengo a precisare, non era e non è mai stato neanche allora un atto di accusa nei confronti di Andrea Sempio. All'epoca non avevo rilasciato tantissime interviste, ma nelle poche che avevo fatto avevo continuato a ripetere quello che continuo a dire anche oggi: sono doverosi degli ulteriori approfondimenti".

Giada Bocellari

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