L'omicidio di Chiara Poggi
L'avvocato Lovati e nel riquadro Andrea Sempio
Delitto di Garlasco, novità in arrivo? Sono quelle prospettate a Ignoto X, il programma su La7 condotto da Pino Rinaldi. Un interrogatorio imminente di tre avvocati legati a Sempio e un incontro misterioso del suo staff difensivo in una clinica a Roma sono stati al centro degli ultimi approfondimenti del programma.

Pino Rinaldi
“Dovrebbe essere imminente, nelle prossime ore – afferma il giornalista Domenico Schininà – un interrogatorio, nel quale saranno sentite chiaramente come persone informate sui fatti, dell'avvocato Massimo Lovati, dell'avvocato Federico Soldani e dell'avvocato Simone Grassi. Sono tre legali che nel 2017 difesero Sempio, principalmente Lovati e Soldani, mentre Grassi è il terzo avvocato, l'avvocato esterno, come spesso capita nei collegi difensivi”.
Perché verranno sentiti? “Verranno sentiti perché – spiega il cronista – rispetto alle ultime indiscrezioni sull’inchiesta a carico dell'ex pm indagato per corruzione in atti giudiziari per non avere indagato come avrebbe dovuto Andrea Sempio nel 2017, emergerebbero nuovi elementi, elementi che coinvolgerebbero sempre di più, diciamo, un ruolo di questi tre avvocati che al momento non sono indagati”.

Carmelo Schininà
“Soldani era in contatto costante con Andrea Sempio – spiega Schininà, ma sarebbe stato in contatto anche con Silvio Sapone, che era a capo della Polizia Giudiziaria, sotto di lui c'era il sottufficiale Stoto che si occupava delle intercettazioni in quel momento. Il punto è che chi indaga si chiede non tanto questi soldi dove siano finiti, ma perché sarebbero stati utilizzati. E perché dalle sit che noi abbiamo sentito, cioè dalle sommarie informazioni, quindi dagli interrogatori dei genitori di Sempio sentiti come persone informate sui fatti, viene fuori che in qualche modo viene fuori una cifra intorno ai 60mila euro".
“I pubblici ministeri in questa inchiesta per corruzione in atti giudiziari – rileva il giornalista – un'accusa gravissima per un magistrato, vogliono capire non tanto quei soldi dove sono finiti, ma per quale motivo e per quale scopo sono stati utilizzati, cioè se esiste o meno il patto corruttivo.”
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