L'omicidio di Chiara Poggi
Alberto Stasi: è davvero lui l'assassino di Chiara Poggi?
Un caso che continua a scuotere la coscienza collettiva. A distanza di quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, e dopo cinque processi, l’enigma giudiziario e umano intorno a quella tragedia resta ancora aperto. Stasera, martedì 21 ottobre, in prima serata su Italia 1, va in onda la nuova stagione di Le Iene presentano: Inside, con un’inchiesta firmata da Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese dal titolo eloquente: “Delitto di Garlasco: una nuova verità è vicina?”. Un viaggio dentro una delle vicende più complesse della cronaca nera italiana, fra nuove testimonianze, documenti inediti e ricostruzioni mai viste prima.
Secondo la verità processuale, a uccidere Chiara fu Alberto Stasi, suo ex fidanzato, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione. Ma oggi quella verità, fissata sulle carte giudiziarie, viene nuovamente messa in discussione. Le Iene tornano sul caso affrontando le numerose contraddizioni, negligenze e omissioni che, dagli inizi dell’indagine, hanno suscitato dubbi e divisioni. Il programma ricostruisce le tappe fondamentali dell’inchiesta e mostra nuovi elementi investigativi, frutti di un lungo lavoro sul campo: interviste a testimoni chiave, confronto con i consulenti scientifici e riesame dei reperti mai pienamente chiariti.
Elemento di grande interesse è la presenza dell’avvocata Giada Bocellari, legale di Stasi, che offrirà la sua analisi sulle ultime evoluzioni giudiziarie. Ma il momento più atteso è l’intervista esclusiva al giudice Stefano Vitelli, il magistrato che assolse Stasi in primo grado, pronto a raccontare per la prima volta la sua verità da protagonista diretto di uno dei processi più discussi della giustizia italiana. Le sue parole, che promettono di far discutere, gettano nuova luce su un dibattito mai sopito.
Giada Bocellari
Negli ultimi mesi, la cronaca del caso ha vissuto una nuova, inattesa accelerazione. All’inizio di giugno, la ripresa delle attività investigative ha portato a una vera battaglia su quali campioni di DNA esaminare e su come procedere agli accertamenti tecnici, con i familiari di Chiara che hanno espresso perplessità sui metodi utilizzati. I Carabinieri del RIS hanno eseguito da zero la ricostruzione completa della dinamica del delitto, la cosiddetta BPA, una mappatura dettagliata delle tracce di sangue sulla scena del crimine per comprendere i movimenti dell’assassino.
Stefano Vitelli
Nel corso di queste analisi, l’attenzione si è concentrata su un segno sulla pelle di Chiara, formato da tre piccoli puntini, ritenuto compatibile con una ferita inferta prima della morte. Subito dopo, le indagini si sono focalizzate su due elementi cruciali che da anni alimentano sospetti e teorie contrapposte: l’ipotesi di più persone coinvolte nell’aggressione e la scomparsa dell’impronta numero 33, una traccia palmare che secondo alcuni consulenti avrebbe potuto indirizzare verso un profilo diverso da quello di Stasi.
A metà giugno, i risultati preliminari dell’incidente probatorio hanno escluso la presenza di sangue sulle impronte individuate sulla porta, ma hanno portato alla luce un elemento misterioso: un capello non attribuito a nessuno, recuperato tra i rifiuti della casa. Parallelamente, si è parlato di un DNA maschile ignoto su una garza dell’autopsia, poi classificato come contaminazione, e della contestata impronta palmare 33, ancora al centro di un acceso confronto fra consulenti scientifici.
Andrea Sempio
L’estate ha visto crescere anche il caso interno alla procura di Pavia, con accuse pesanti rivolte all’ex procuratore Mario Venditti, coinvolto in un’indagine su presunti favori alla famiglia Sempio, vicina a una persona un tempo orbitante nel contesto investigativo. Un capitolo che apre uno scenario sconcertante su come alcune indagini possano essere state gestite.
Mario Venditti
A fine settembre, i periti hanno confermato la validità del DNA individuato sotto le unghie di Chiara Poggi, risultato potenzialmente utile ma ancora anonimo. Nel frattempo, la difesa del nuovo indagato, rimasto finora sotto riserbo, ha vissuto successive dimissioni e cambi di consulenti, segno della tensione e della complessità della fase istruttoria.
Con l’arrivo di ottobre, il tribunale ha annullato il sequestro del materiale informatico dell’ex procuratore Venditti, mentre aumentano le polemiche intorno ai rapporti fra i protagonisti di questa intricata vicenda. La famiglia Sempio torna al centro del dibattito mediatico e legale, anche a seguito della revoca del mandato all’avvocato Lovati e dell’ingresso di Angela Taccia e di un nuovo pool di professionisti impegnati a riaprire i punti oscuri di un’indagine che, dopo diciotto anni, sembra tutt’altro che chiusa.
Le Iene promettono di dare voce a una ricostruzione dettagliata e indipendente, riportando documenti, perizie e testimonianze mai ascoltate prima. Domani sera, sarà dunque un’occasione per fare il punto su un caso che non smette di dividere l’opinione pubblica e che, ancora oggi, sembra lasciare aperta una domanda fondamentale: Chi ha ucciso davvero Chiara Poggi?
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