Il caso
Pino Rinaldi e Silvia Radin
“Le ricerche ci hanno dato ragione, ma non è una soddisfazione questa, perché comunque Liliana non torna”. Sono le drammatiche parole di la cugina di Liliana Resinovich, intervenuta in lacrime nella trasmissione Ignoto X condotta da Pino Rinaldi su La 7. La signora Radin ha commentato la notizia del sequestro della Go Pro di Sebastiano Visintin, eseguito il 3 ottobre, da parte della squadra mobile di Trieste. “Liliana è stata massacrata, soffocata e imbustata – afferma in lacrima la cugina - Non è una vittoria questa, semplicemente conoscevamo Liliana, forse meglio di lui”.
La vicenda di Liliana Resinovich, scomparsa a dicembre 2021 e ritrovata senza vita nel gennaio 2022 nei boschi triestini, continua a tenere alta l’attenzione mediatica e giudiziaria. Il sequestro della GoPro di Sebastiano Visintin, unico indagato per la sua morte, potrebbe rappresentare un passaggio cruciale delle indagini, in quanto la videocamera contiene la scheda di memoria con i video girati proprio il giorno della scomparsa. Tali video risultano però cancellati e la formattazione risale al 13 giugno 2023, il medesimo giorno in cui il gip aveva respinto la richiesta di archiviazione, imponendo nuove indagini approfondite su molteplici aspetti del caso.
Liliana Resinovich
L’assenza di queste immagini ha riacceso i sospetti, e la famiglia di Liliana, soprattutto la cugina Silvia Radin, non smette di ribadire la propria convinzione che Liliana sia stata vittima di un omicidio violento, rigettando la tesi del suicidio. Il dolore espresso dalla cugina in trasmissione riflette la triste realtà di un caso in cui la verità, pur emergendo a piccoli passi, non potrà mai restituire Liliana alla sua famiglia. Nel frattempo, il caso prosegue con nuove perizie e approfondimenti, e la procura sta continuando a scandagliare ogni elemento utile per ricostruire con certezza le ultime ore di Liliana. La vicenda continua a suscitare forte commozione e interesse in tutta Italia.
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