MAREMMA
Undici ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili – a vario titolo e in concorso – di rapina pluriaggravata, detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da guerra, esplosivo ed armi comuni da sparo nonché di furto pluriaggravato e ricettazione. È il frutto dell'operazione "Drago" che ha indagato sull'assalto a due furgoni portavalori il 28 marzo scorso sulla Strada Statale 1 Aurelia, nel Comune di San Vincenzo, quando un “commando” armato, composto da banditi con il volto coperto e dall’accento sardo, si era impossessato di circa 3 milioni di euro. Gli indagati sono italiani originari del nuorese di età compresa tra i 33 e i 54 anni, principalmente allevatori e coltivatori diretti, in gran parte specializzati nella commissione di rapine e nell’utilizzo di armi anche da guerra.
I rapinatori, dopo l'assalto, erano fuggiti a bordo di Suv Volvo rubati dal settembre scorso. Le indagini sono state condotte tramite attività di intercettazione e di osservazione, e con l’analisi di numerose telecamere di videosorveglianza pubblica e privata, hanno consentito di accertare le relazioni tra gli indagati che hanno svolto attività preparatorie di mesi. In pochi giorni sono state recuperate le auto utilizzate per la fuga e ricostruiti i percorsi dei veicoli e i movimenti in diverse province tra le regioni Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Sardegna. Il raggruppamento Investigazioni scientifiche dei carabinieri.
I Ris di Cagliari – in seguito a una perquisizione – hanno analizzato i resti di un telefono cellulare "burner phone" privo di collegamento Internet ritrovato tra le ceneri di un fuoco e risultato dello stesso modello di quelli usati per coordinare l’azione dei rapinatori.
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