Sorano
Il convegno “Una vita, tante vite” all'Università della Tuscia
La Maremma celebra il suo educatore più famoso. Una giornata per ricordare e celebrare il grande impegno di Alberto Manzi. Il maestro, che oggi riposta nel cimitero di Sorano, è stato insegnante, scrittore, pedagogista e anche di sindaco di Pitigliano: ha dedicato la sua vita al miglioramento della società attraverso la cultura e l’istruzione. E per ricordarlo, l’Università della Tuscia ha organizzato lunedì 28 ottobre, il convegno “Una vita, tante vite” al quale è stata invitata anche l’Amministrazione comunale di Sorano.
È stato l’assessore Sergio Carrucola a portare i saluti del Comune. "Siamo qui per ricordare e rendere omaggio a una figura straordinaria, il maestro Alberto Manzi – ha dichiarato Carrucola –. Un uomo che con il suo lavoro ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’educazione italiana e nel cuore di migliaia di persone. Alberto Manzi riposa nel cimitero di Sorano accanto a Manfredo Vanni, anche lui scrittore e uomo di scuola e per la scuola: per la nostra comunità un grande onore. Manzi non si limitava a insegnare a leggere e a scrivere: credeva fortemente nell'importanza di formare cittadini consapevoli, liberi di pensare e di agire in autonomia. La sua missione non era solo alfabetizzare, ma educare alla vita, stimolare la curiosità e il pensiero critico, valori che oggi, più che mai, devono essere promossi e difesi. Oggi, più che mai, il suo esempio ci invita a riflettere sull'importanza di garantire a tutti il diritto all'istruzione. Viviamo in un mondo in cui l'accesso all'informazione è immediato, ma l'educazione rimane ancora una sfida cruciale. Manzi ci insegna che ogni barriera, sociale o culturale, può essere abbattuta con la conoscenza, e che nessuno deve essere lasciato indietro. A nome di tutta la comunità, ringrazio Alberto Manzi per ciò che ha rappresentato e per il suo prezioso contributo alla crescita del nostro Paese. È un onore per tutti noi portare avanti i suoi ideali e diffondere il suo messaggio di speranza e fiducia nel potere dell’istruzione".
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