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Edilizia

Bonus Casa 2026: guida completa a lavori, agevolazioni, novità e scadenze. Tutti i consigli: cosa resta e cosa cambia

Giovanni Ramiri

24 Dicembre 2025, 11:14

Bonus Casa 2026: guida completa a lavori, agevolazioni,  novità e scadenze. Tutti i consigli: cosa resta e cosa cambia

Lavori di ristrutturazione in un palazzo di Roma

Per oltre cinque anni gli italiani hanno vissuto un vero e proprio boom di incentivi per ristrutturare casa. Misure come il Superbonus 110% hanno trasformato l’edilizia domestica e gli investimenti in efficienza energetica. Ora però la scena cambia profondamente: il 2026 si profila come l’anno in cui si chiude il capitolo degli “sconti eccezionali” e si torna a un sistema più strutturato e sostenibile di detrazioni fiscali.

Questa transizione non significa l’addio agli incentivi, ma una ridefinizione netta delle priorità fiscali, tra conferme importanti per i grandi lavori di ristrutturazione e addii o ridimensionamenti per alcune agevolazioni molto popolari. Il fulcro della Manovra finanziaria 2026, infatti, è stabilizzare il mercato e lo Stato, senza abbandonare del tutto il sostegno alle famiglie e alle imprese che rinnovano gli immobili.


Lunga vita ai bonus “classici” (ma con qualche novità)

Bonus Ristrutturazioni

Nel dibattito pubblico recente si è spesso parlato di “fine dei bonus”, ma il Bonus Ristrutturazioni resta saldamente al centro del sistema di agevolazioni fiscali per il 2026. Questo incentivo riguarda tutti quegli interventi di manutenzione, restauro e rinnovamento dell’abitazione che non rientrano nelle misure più specifiche come il risparmio energetico o la sicurezza sismica.

A oggi le indicazioni più aggiornate prevedono che nel 2026:

  • la detrazione per chi ristruttura l’abitazione principale resti al 50%, cioè al livello più favorevole sperimentato negli ultimi anni;

  • per tutte le altre case (seconde case o immobili diversi dall’abitazione principale), l’aliquota sia 36%, un livello più basso ma sempre significativo;

  • il limite di spesa agevolabile sia fissato a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, importo che permette di affrontare grandi lavori senza uscire dall’agevolazione.

Questa conferma — sebbene non definitiva fino all’approvazione formale della Legge di Bilancio — indica una scelta politica chiara: non cancellare i bonus, ma moderare le aliquote e dare più certezze nel medio termine a chi programma investimenti nel mattone. 


Ecobonus: l’efficienza energetica resta in gioco

Un altro pilastro degli incentivi è l’Ecobonus, pensato per chi migliora l’efficienza energetica dell’abitazione. Dal pannello solare alla caldaia di nuova generazione, dalla coibentazione delle pareti alla sostituzione degli infissi, questi interventi aiutano a ridurre i consumi e le emissioni.

Nel 2026, l’Ecobonus è confermato come agevolazione strutturale:

  • per l’abitazione principale si prospetta una detrazione fino al 50% delle spese sostenute;

  • per le altre abitazioni la detrazione è indicata intorno al 36%;

  • la misura resta accessibile per diversi tipi di intervento, con variazione nei massimali di spesa in base alla tipologia di lavoro effettuato.

Pur senza le percentuali bonus eccezionali degli anni passati, è un’opportunità importante per chi vuole rendere più efficiente la propria casa.


Sismabonus: sicurezza e valore dell’immobile

In un Paese sismicamente attivo come l’Italia, il Sismabonus non perde la sua rilevanza. Dedicato ad interventi di rinforzo antisismico, consolidamento delle strutture e adattamento alle normative di sicurezza, resta una misura potente per chi vive in zone a rischio.

Nel 2026 il quadro prevede:

  • detrazioni intorno al 50% per l’abitazione principale;

  • 36% per altri immobili;

  • possibilità di accedere all’incentivo anche quando gli interventi si combinano con miglioramenti energetici.

Il ritorno di questa agevolazione in forma più “normale”, ma stabile, rappresenta un appello a investire non solo nel comfort ma anche nella sicurezza delle case italiane. 


Bonus complementari: mobili, elettrodomestici e dettagli utili

Bonus Mobili ed Elettrodomestici

In molti pensano che gli incentivi riguardino solo i grandi lavori: in realtà circa il 2026 il Bonus Mobili è confermato fino al 31 dicembre 2026 con le seguenti caratteristiche:

  • detrazione Irpef del 50%;

  • limite massimo di spesa di 5.000 euro;

  • collegamento obbligatorio a lavori di ristrutturazione edilizia.

Questo significa che se stai rifacendo il bagno o la cucina, potrai anche detrarre parte dell’arredamento e degli elettrodomestici di classe energetica elevata acquistati per completare il progetto.


Cosa non ci sarà più o sarà ridimensionato

Il 2026 rappresenta un punto di svolta anche perché segna il tramonto di alcuni bonus molto popolari:

Superbonus 110% — fine di un’era

Il Superbonus, che per anni è stato il volano indiscusso di investimenti in edilizia e efficientamento energetico, non sarà più applicabile a partire dal 1° gennaio 2026 per nuovi cantieri. Questo significa che non si potranno più avviare nuovi lavori con questa detrazione speciale, nemmeno con cessione del credito o sconto in fattura (strumenti che già negli ultimi anni erano stati limitati). Tuttavia chi ha iniziato i lavori entro le scadenze previste potrà proseguire e completare gli interventi già avviati beneficiando delle agevolazioni residue.

Bonus Barriere Architettoniche e Bonus Verde

Due tra le misure che negli anni avevano generato grande attenzione — il Bonus Barriere Architettoniche al 75% e il Bonus Verde — non sembrano essere riconfermate nel 2026 come agevolazioni autonome. In pratica saranno assorbite dalle detrazioni ordinarie o scompaiono del tutto.


Il quadro normativo: tra proroghe e prospettive future

Un elemento centrale della discussione attuale è comprendere la logica dietro alle scelte del legislatore. La Manovra finanziaria 2026, così come le bozze ad oggi circolate, indica una volontà chiara: confermare gli strumenti base di sostegno alle famiglie che rinnovano casa, ma senza riproporre i bonus straordinari che hanno caratterizzato l’ultimo quinquennio.

Dal 2027 in poi, salvo nuove proroghe, sono attese riduzioni ulteriori delle aliquote:

  • il bonus ristrutturazioni potrebbe scendere al 36% anche per la prima casa;

  • Ecobonus e Sismabonus verso aliquote più basse (intorno al 30%);

  • tetti di spesa più contenuti e regole di accesso più strette.

Questo scenario non è ancora definitivo, ma è la prospettiva più diffusa tra gli esperti in seguito alle indicazioni emerse dalle bozze di Legge di Bilancio.


Perché questi cambiamenti? Il senso della riforma

La trasformazione dei bonus non è frutto del caso. Dopo anni di incentivi straordinari che hanno spinto migliaia di famiglie ad avviare lavori, lo Stato si trova a dover bilanciare la sostenibilità finanziaria con le esigenze di crescita e sicurezza del patrimonio immobiliare.

I bonus “storici” come ristrutturazione, Ecobonus e Sismabonus restano perché:

  • incentivano l’efficientamento energetico, una priorità ambientale;

  • promuovono l’adeguamento sismico, una questione di sicurezza nazionale;

  • permettono una manutenzione diffusa del patrimonio edilizio, evitando fenomeni di degrado.

Al contrario i bonus più generosi (come il Superbonus) hanno determinato una spesa pubblica molto elevata in anni in cui era necessario dare risposte immediate alla crisi economica e sanitaria. Oggi, con una situazione diversa, si punta a un equilibrio più sostenibile. 


Consigli per famiglie e imprese: come muoversi nel 2026

Programmare, informarsi, non improvvisare — queste sono le tre parole chiave per chi desidera sfruttare al meglio i bonus casa nel nuovo anno.

Avviare i lavori entro il 2026 con progetti chiari e tecnici affidabili.
Verificare gli abbinamenti tra bonus (per esempio ristrutturazione + bonus mobili).
Conservare tutta la documentazione e rispettare le regole di pagamento tracciabili.
Consultare professionisti (commercialisti, tecnici, CAF) per capire con esattezza quali agevolazioni spettano e come dichiararle.
Non aspettare l’ultimo momento: con la fine del Superbonus, la competizione per gli incentivi ordinari potrebbe aumentare.


Conclusione: il 2026 è il nuovo equilibrio

Il 2026 segna un cambio di paradigma nel mondo dei bonus casa in Italia. Non si tratta di una fine, ma di una normalizzazione intelligente degli strumenti di incentivazione. Le agevolazioni restano, ma con regole più chiare e una prospettiva meno emergenziale e più strutturale. Chi vuole ristrutturare, migliorare o mettere in sicurezza la propria abitazione avrà ancora spazi di intervento interessanti — basta conoscerli e sfruttarli con consapevolezza.

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