Maltempo
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Quando in Toscana piove per ore, sempre sulle stesse zone, spesso il responsabile è lo stau appenninico: un fenomeno meteorologico poco noto al grande pubblico ma ben conosciuto da meteorologi e protezione civile, capace di amplificare la quantità di pioggia anche in presenza di perturbazioni non particolarmente intense.
Con il termine stau si indica l’accumulo di nubi e precipitazioni che si verifica quando l’aria umida proveniente da ovest – quindi dal Mar Tirreno – incontra l’Appennino. L’aria, costretta a salire lungo i rilievi, si raffredda e condensa, producendo piogge continue e spesso molto abbondanti sul versante esposto ai venti.
Per la Toscana questo significa che aree come Mugello, Casentino, Garfagnana, Lunigiana, Apuane, Pistoiese e Val di Bisenzio sono particolarmente sensibili al fenomeno: qui la morfologia montuosa fa da “trampolino” alle nubi, che restano bloccate a scaricare pioggia finché il flusso perturbato non cambia direzione.

Autunno e inizio inverno sono i periodi in cui lo stau appenninico può creare le criticità maggiori. Ci sono tre motivi principali:
Le piogge ricorrenti tipiche dell’autunno rendono i terreni molto umidi.
Quando arriva un episodio di stau, anche con cumulate “normali”, il suolo non riesce più ad assorbire l’acqua: il rischio di frane, smottamenti e piene improvvise aumenta rapidamente.
In questa stagione, le perturbazioni atlantiche possono muoversi lentamente.
Se incontrano l’Appennino toscano, la pioggia può concentrarsi sulle stesse zone anche per 12-24 ore, creando accumuli notevoli e a volte superiori a quelli previsti dai modelli.
Tutta l’area dell’Arno, così come i bacini di Serchio, Ombrone, Magra e Bisenzio, risente delle piogge autunnali.
Quando un episodio di stau insiste sulle aree montane e collinari, i corsi d’acqua possono ricevere un afflusso improvviso, con rischio di innalzamenti rapidi anche lontano dalle zone dove sta piovendo.
Non è raro che gli episodi di stau siano tra i responsabili degli eventi meteo più critici degli ultimi anni in Toscana. In più occasioni, cumulati di pioggia superiori ai 150–200 mm in poche ore si sono verificati proprio nelle zone appenniniche esposte ai venti da sud-ovest.
Per chi segue gli aggiornamenti meteo, ci sono alcuni indizi chiari:
venti umidi da sud-ovest o ovest
nubi che “si addossano” ai rilievi dell’Appennino
pioggia persistente sempre sulle stesse vallate
differenze notevoli tra piogge sulla costa e sulle zone montane
Le allerte meteo spesso segnalano lo stau come causa principale di piogge abbondanti e prolungate.
Lo stau appenninico non ha l’aspetto scenografico dei temporali estivi e non produce fenomeni eclatanti come trombe d’aria o fulmini frequenti.
La sua pericolosità sta proprio nella continuità: piogge moderate che diventano molto abbondanti perché durano troppo a lungo.
Per questo motivo, in questa stagione è uno dei fenomeni da monitorare con maggiore attenzione, soprattutto nelle aree montane e nei bacini fluviali più sensibili.
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