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Tv e Streaming

È tutto vero: Netflix compra Warner Bros. E adesso che succede?

Giovanni Ramiri

06 Dicembre 2025, 07:39

Netflix acquisisce Warner Bros

Netflix acquisisce Warner Bros

Dopo le voci, è successo davvero: Netflix ha sparigliato le carte di Hollywood. Con l’acquisizione di Warner Bros porta sotto lo stesso tetto il leader globale dello streaming e uno degli studi più iconici al mondo, custode di franchise come DC, Harry Potter, Il Trono di Spade e decenni di cinema. È un’operazione da oltre 70 miliardi di dollari che proietta la piattaforma in una nuova dimensione industriale e creativa, e la dota di un’unica “super‑libreria” capace di attrarre pubblico in ogni continente.

 

Cosa prevede l’accordo

L’intesa comprende gli studi cinematografici e televisivi Warner e il servizio streaming HBO Max, che in una prima fase continuerà a esistere come brand autonomo ma verrà progressivamente integrato nell’ecosistema Netflix con bundle e piani combinati. La nuova entità punta a generare miliardi di sinergie sui costi, razionalizzando produzioni, marketing e tecnologia, ma allo stesso tempo promette di aumentare gli investimenti nei franchise chiave, tra spin‑off, sequel e rilanci di saghe storiche. Per gli utenti il risultato sarà un catalogo che mescola grandi film da sala, serie “premium” d’autore e format globali in stile Netflix, accessibili – almeno nelle intenzioni – con meno abbonamenti e una struttura di offerte più semplice.

 

Gli effetti su mercato e concorrenza 

Per il mercato dell’audiovisivo il segnale è inequivocabile: la stagione delle tante piattaforme medie e sovrapposte lascia spazio a pochissimi colossi capaci di reggere investimenti miliardari e di imporsi come hub unici per lo streaming. La colonna Netflix–Warner diventa immediatamente il nuovo baricentro competitivo rispetto a Disney, Amazon, Apple e agli altri player, che ora si trovano di fronte a un rivale dotato di scala globale e di una library senza precedenti. Sullo sfondo si accende il dibattito antitrust, con le autorità di Stati Uniti ed Europa chiamate a stabilire se questa concentrazione di potere creativo e distributivo sarà il motore di una nuova età dell’oro per serie e cinema, o il passo decisivo verso un oligopolio di pochi, giganteschi “padroni dello schermo”.

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