LA RICORRENZA
Il simbolo internazionale della lotta contro l'AIDS
Oggi, 1° dicembre, si celebra la Giornata Mondiale contro l’AIDS, un appuntamento globale dedicato alla sensibilizzazione sulla prevenzione e sull’accesso precoce alle cure contro l’HIV. Il tema scelto quest’anno da UNAIDS, “Superare le difficoltà, trasformare la risposta all’AIDS”, richiama l’urgenza di rinnovare l’impegno nella lotta all’epidemia, in un contesto segnato da crisi finanziarie e dal rischio di rallentamento dei progressi raggiunti negli ultimi decenni.
Cos’è l’HIV e l’AIDS
L’HIV è un virus che attacca il sistema immunitario, indebolendolo progressivamente fino a portare all’AIDS, lo stadio avanzato in cui il corpo non riesce più a combattere infezioni opportunistiche. La trasmissione avviene principalmente per via sessuale, attraverso contatto con sangue, sperma, liquidi vaginali o da madre a figlio.
Dal 1996, grazie alle terapie antiretrovirali, l’HIV è diventato una condizione cronica gestibile. Tuttavia, per garantire la soppressione virale, è fondamentale una diagnosi precoce e un’aderenza costante ai trattamenti.

La storia dell’epidemia
La pandemia fu identificata per la prima volta il 5 giugno 1981 dai CDC di Atlanta, con casi di polmonite in giovani uomini a Los Angeles. Nel 1983 il virus HIV fu isolato dai ricercatori Robert Gallo e Luc Montagnier. L’origine risale probabilmente all’inizio del XX secolo in Africa centro-occidentale, con la trasmissione da scimpanzé
Negli anni ’80, l’epidemia si diffuse rapidamente a livello globale, portando l’<strong;>OMS</strong;> a lanciare programmi speciali nel 1987 e, nel 2001, l’ONU a definire l’AIDS una vera e propria catastrofe sanitaria. La Giornata Mondiale contro l’AIDS nasce nel 1988 per sensibilizzare l’opinione pubblica e, oggi, gli Obiettivi ONU 2030 puntano a zero nuove infezioni, zero stigma e zero decessi correlati all’AIDS.

Dati globali e italiani
Nel 2024, nel mondo 40,8 milioni di persone convivevano con l’HIV, con 1,3 milioni di nuove infezioni e 630.000 decessi AIDS-related. I numeri sono stabili rispetto all’anno precedente, ma senza azioni mirate si stima possano aggiungersi 3,3 milioni di nuovi casi entro il 2030.
In Africa, sette Paesi hanno raggiunto i target 95-95-95 (95% delle persone con HIV conosce il proprio status, 95% di queste è in trattamento, 95% ha la soppressione virale), mentre globalmente 9,2 milioni di persone non accedono ancora alle cure.
In Italia, nel 2024 sono state registrate 2.379 nuove diagnosi di HIV (4 ogni 100.000 abitanti, 87,6% via trasmissione sessuale) e 450 casi di AIDS (0,8 per 100.000 abitanti). Circa il 60% delle diagnosi è tardivo, sotto la media europea, ma resta alta la necessità di potenziare prevenzione, screening e accesso precoce alle terapie.
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