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L’IBM Simon e un telefono moderno
Il 23 novembre 1992, durante la fiera Comdex di Las Vegas, venne presentato al pubblico quello che oggi è considerato il primo smartphone della storia: l’IBM Simon. Un dispositivo che, sebbene lontano dalle caratteristiche moderne, anticipò di oltre un decennio la rivoluzione tecnologica che avrebbe trasformato il modo in cui viviamo e comunichiamo. Simon fu il primo dispositivo a combinare le funzionalità di un telefono cellulare con quelle di un assistente digitale personale, mettendo in luce il potenziale di un dispositivo multifunzionale.
La Presentazione Ufficiale
Il prototipo di quello che sarebbe diventato l’IBM Simon venne mostrato al pubblico per la prima volta nel 1992, con il nome in codice "Sweetspot". La presentazione avvenne al Comdex (COMputer Dealers’ EXhibition), uno degli eventi tecnologici più importanti dell’epoca. Fu subito chiaro che il dispositivo aveva un enorme potenziale: BellSouth, una compagnia di telecomunicazioni americana, riconobbe il valore dell’innovazione e decise di collaborare con IBM per la produzione e la commercializzazione del Simon.
8 novembre 1993, IBM annunciò ufficialmente l’arrivo di Simon sul mercato, sottolineando come fosse il primo dispositivo a integrare un computer all’interno di un telefono cellulare, piuttosto che un telefono all’interno di un computer. Questa dichiarazione anticipava già l’impatto che la tecnologia avrebbe avuto nelle nostre vite.
Il dispositivo fu messo in commercio il 16 agosto 1994, segnando un punto di svolta nell’evoluzione della telefonia mobile. Pur con le sue limitazioni tecnologiche, l’IBM Simon aveva tutte le caratteristiche che avrebbero definito gli smartphone moderni, dai touch screen alle applicazioni integrate.
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Caratteristiche Tecniche e Funzionalità
L’IBM Simon non era certamente un dispositivo compatto e leggero come quelli a cui siamo abituati oggi. Con i suoi 510 grammi di peso e una batteria che garantiva solo circa un’ora di autonomia, il Simon non era pensato per un uso quotidiano prolungato. Tuttavia, le sue caratteristiche tecniche erano straordinarie per l’epoca.
Lo schermo LCD monocromatico da 4,7 pollici, con una risoluzione di 160x293 pixel, era un vero e proprio pionierismo, soprattutto considerando che si trattava di un touchscreen, una funzionalità che sarebbe diventata standard solo anni dopo. Il dispositivo era equipaggiato con un processore x86 a 16 MHz, 1 MB di RAM e una memoria espandibile tramite slot PCMCIA, un sistema di archiviazione che all’epoca era tra i più avanzati.
Il Simon aveva anche una serie di applicazioni che oggi consideriamo indispensabili: rubrica telefonica, calendario, e-mail, fax e la possibilità di prendere appunti con un pennino su uno schermo touchscreen. Grazie a queste funzioni, il dispositivo era pensato principalmente per i professionisti in movimento, che cercavano un modo per gestire le loro comunicazioni e organizzare il lavoro in modo più efficiente.

Impatto e Legacy
Sebbene l’IBM Simon non abbia avuto un grande successo commerciale, con sole 50.000 unità vendute nel primo anno, il suo impatto sull’industria tecnologica è stato enorme. Questo “mattoncino” del 1992 ha gettato le basi per lo sviluppo degli smartphone moderni, che avrebbero completamente rivoluzionato il nostro modo di comunicare, lavorare e divertirci.
Simon rappresentò una vera e propria rivoluzione nel concetto di telefono cellulare: non più solo uno strumento per le chiamate vocali, ma un dispositivo multifunzionale che combinava comunicazione, produttività e intrattenimento in un unico oggetto. L’innovazione del Simon ha preparato il terreno per l’esplosione degli smartphone a partire dal 2007, con il lancio dell’iPhone di Apple, che ha portato alla diffusione globale di dispositivi mobili intelligenti e touchscreen.
Anche se oggi l’IBM Simon potrebbe sembrare obsoleto rispetto agli standard odierni, la sua presentazione al Comdex nel 1992 rimane un evento storico che ha segnato un cambiamento fondamentale nel panorama della tecnologia mobile.
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