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FOOD

Unesco e gastronomia: la Maremma è pronta a valorizzare prodotti e ristorazione

L’ingresso della cucina italiana nell’elenco dei patrimoni culturali potrebbe generare crescita turistica e sviluppo delle filiere locali

Carolina  Brugi

22 Novembre 2025, 09:04

Massimiliano Mei

Massimiliano Mei

Se la cucina italiana dovesse diventare Patrimonio Unesco, per la ristorazione e l’enogastronomia della Maremma potrebbero aprirsi prospettive significative. Ne è convinta la Fiepet, il sindacato di categoria dei pubblici esercizi di Confesercenti, che evidenzia come un eventuale riconoscimento potrebbe portare benefici concreti all’intero comparto.

«La ristorazione è un pilastro del turismo italiano, e l’effetto di un possibile riconoscimento Unesco per la cucina italiana aprirebbe nuove opportunità per ristoranti, produttori locali e itinerari enogastronomici anche della Maremma, con risvolti positivi anche per la filiera agroalimentare locale, dalle aziende vitivinicole ai piccoli produttori e agli operatori della ristorazione» afferma Confesercenti Grosseto.

La spesa dei turisti stranieri nei ristoranti e nei locali italiani continua a crescere, e questo trend si riflette anche sul territorio della provincia di Grosseto, dove l’offerta enogastronomica è sempre più centrale anche per l’attrattività turistica. La Fiepet indica incrementi realistici tra il 6% e l’8% nei primi anni successivi al riconoscimento, per poi assestarsi su una crescita più moderata, tra il 2% e il 3%, nell’arco dei cinque anni successivi.

Per le imprese della Maremma si aprirebbe un’opportunità concreta: maggiore visibilità internazionale per i prodotti tipici, incremento delle prenotazioni nelle stagioni di punta e sviluppo di pacchetti turistici enogastronomici che valorizzino borghi, cantine e ristoranti a chilometro zero. Tuttavia, per sfruttare pienamente questa possibilità, servono politiche mirate: semplificazione burocratica, incentivi per investimenti in qualità e digitalizzazione, percorsi di formazione specifica per il personale di sala e cucina, e azioni coordinate tra istituzioni e imprese per promuovere itinerari e eventi.

Confesercenti Grosseto propone alcuni interventi concreti per il territorio: promuovere percorsi enogastronomici integrati fra turismo balneare ed entroterra, attraverso il protocollo sull’enoturismo che prosegue il suo lavoro; sostenere la formazione professionale orientata all’accoglienza internazionale; creare un piano di comunicazione territoriale che metta insieme ristorazione, cantine ed agriturismi; favorire il percorso per l’ottenimento del riconoscimento IGP del Tortello maremmano come piatto iconico del territorio ed ambasciatore ideale per la crescita del turismo gastronomico.

«La nostra cucina e le nostre materie prime sono il cuore dell’esperienza turistica della Maremma – dichiara Massimiliano Mei, vice presidente provinciale Confesercenti Grosseto e presidente dell’associazione del Tortello maremmano -. Se la cucina italiana entrerà nell’elenco Unesco, dovremo essere pronti a trasformare l’interesse in sviluppo concreto: qualità dell’accoglienza, ricadute sulle filiere locali e formazione del personale sono le leve su cui investire da subito».

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