Sabato 22 Novembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, la previsione di Andrea Sempio: "Non si arriverà a dire chi è il dna. Non ho ucciso Chiara Poggi"

Giovanni Ramiri

22 Novembre 2025, 06:00

Delitto di Garlasco, la previsione di Andrea Sempio: "Non si arriverà a dire chi è il dna. Non ho ucciso Chiara Poggi"

Andrea Sempio con l'avvocato Angela Taccia

Nel corso della puntata di Quarto Grado, condotto da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero, in onda ieri sera – venerdì 21 novembre – su Retequattro, è andata in onda una nuova intervista ad Andrea Sempio.

 

A seguire, alcuni estratti dell’intervista:


Si attendono i risultati dell'incidente probatorio. Che cosa si aspetta da questo DNA? È il suo?

«Ma, in realtà, neanche l’accusa dice che è esattamente il mio DNA, cosa che probabilmente sarebbe se si trattasse di una traccia lasciata durante un’aggressione. Non lo so, secondo me, davvero, non si arriverà a poter dire che è esattamente il mio. Torneremo a una traccia flebile, indefinita. Può essere davvero un discorso di contaminazione. Io, alla fine, frequentavo la casa».

 

È anche vero che non è stata trovata nemmeno una traccia di DNA di Alberto Stasi, che è considerato l’assassino di Chiara Poggi.

«Dicono di aver trovato questa traccia mista, quindi chi sia il misto per ora non si sa. Chi dice che non sia o di Stasi o di un altro familiare, o di qualcun altro».

 

L’impronta 33 è la sua?

«Allora, il fatto è questo: quell’impronta era già stata classificata come non attribuibile a nessuno. Abbiamo fatto le nostre verifiche, abbiamo già parlato più volte di questa impronta. Da ciò che mi è stato riferito dai miei consulenti e dalle verifiche che abbiamo fatto, io non credo sia attribuibile a me. Poi, se risulterà mia, va bene. In ogni caso, anche i consulenti che hanno fatto perizie, tra virgolette, “contro Sempio”, concordano sul fatto che non sia un’impronta insanguinata: è un’impronta sul muro della scala. Io frequentavo la casa, ho detto anche di essere sceso qualche volta in cantina; nello stesso punto in cui il muro fa questa curva c’erano, una mia impronta e un’impronta di altre persone: era semplicemente un luogo di passaggio dove ci si appoggiava».

 

C’era un passaggio a livello sulla strada della libreria? Lei è passato di lì?

«Allora, il passaggio a livello a Vigevano c’è. È vero che esistono vie alternative per arrivare alla piazza dove ho parcheggiato, ma credo di aver fatto la strada classica, che passa appunto dal passaggio a livello. So che sono stati fatti controlli e verifiche per cercare di gettare ombre sul percorso, magari sostenendo che era più lungo. La viabilità negli anni è cambiata, tutto qui».

 

Questa vicenda quanto ha cambiato la sua vita e che cosa le ha tolto?

«Me l’ha cambiata totalmente, ovviamente. In realtà, questa sarebbe la terza volta che succede, però la seconda volta non mi aveva coinvolto direttamente. Ci siamo ricaduti dentro. Quando è successo ho detto ai miei: “Ci siamo dentro di nuovo, siamo di nuovo qua”. È un calvario che si ripresenta ogni tot anni. Puoi solo aspettare e sperare che si risolva in fretta».

 

Ha paura di essere arrestato?

«Arrestato o meno, quello non lo so. A livello procedurale non so quali siano gli estremi per un arresto, quindi su questo non posso rispondere. Che si risolverà, sì. Però, secondo me, non si risolverà velocemente. Prima della metà del prossimo anno, secondo me, saremo ancora qui».

 

Lei ha ucciso Chiara Poggi?

«No».

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie