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Genitori separati o divorziati, tutti i bonus e i contributi: figli, affitto, servizi. Chi ne ha diritto, quanto si può percepire

Le misure già previste dallo Stato e quelle che entreranno in vigore dal 2026

Roberto Bata

16 Novembre 2025, 15:58

Genitori separati o divorziati, tutti i bonus e i contributi: figli, affitto, servizio. Chi ne ha diritto, quanto si può percepire

Per i genitori separati o divorziati che affrontano difficoltà economiche, soprattutto a causa delle conseguenze della pandemia e delle nuove sfide abitative, lo Stato italiano ha messo a disposizione una serie di bonus e contributi dedicati. Questi provvedimenti sono pensati per sostenere economicamente chi, dopo la separazione o il divorzio, deve farsi carico da solo degli oneri familiari, spesso aggravati dal mancato versamento dell’assegno di mantenimento o da situazioni di fragilità finanziaria.

Il Bonus Genitori Separati 2025

Dopo anni di attesa e ritardi burocratici, nel 2025 è stato attivato il Bonus Genitori Separati, una misura che prevede l’erogazione di un contributo economico fino a 800 euro al mese, per un anno, con un massimo di 9.600 euro complessivi. Questo fondo da 8,5 milioni di euro è destinato a genitori separati, divorziati o non conviventi che abbiano subito un mancato o parziale pagamento dell’assegno di mantenimento nel periodo tra marzo 2020 e marzo 2022, a causa delle ripercussioni economiche della pandemia covid-19.

Possono accedere al bonus coloro che convivono con figli minorenni oppure maggiorenni con disabilità grave e il diritto all’assegno è documentato con un atto del tribunale. È inoltre richiesto uno stato di bisogno economico, con un reddito annuo inferiore o pari a circa 8.174 euro nel periodo in cui non si è percepito l’assegno. Il bonus viene corrisposto in un’unica soluzione e senza una nuova finestra di domanda: sono beneficiari solo coloro che avevano già presentato richiesta entro il 2022.

Il nuovo bonus affitto per genitori separati dal 2026

Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore una nuova agevolazione, prevista nella legge di Bilancio 2026, rivolta ai genitori separati o divorziati che non hanno mantenuto la casa familiare e devono sostenere le spese di un affitto. Questo bonus abitative avrà una dotazione di 20 milioni di euro annui e potrà arrivare a un massimo di 800 euro mensili.

Possono beneficiarne madri e padri separati con figli fiscalmente a carico fino a 21 anni o oltre, purché vivano in affitto e presentino un ISEE aggiornato che attesti una situazione economica difficile. Questo intervento mira a contrastare il disagio abitativo e rappresenta un valido sostegno per le famiglie in un momento di fragilità finanziaria, in cui si devono far fronte a spese significative spesso divise tra due nuclei familiari.

Ulteriori agevolazioni e tutele economiche

Oltre a questi specifici bonus, i genitori separati possono accedere anche ad altre misure di sostegno, tra cui detrazioni fiscali per i figli a carico, agevolazioni sul mantenimento e supporti sociali locali in base alla regione di residenza. La normativa tributaria prevede, ad esempio, che le detrazioni per i figli vengano divise fra i genitori lavoratori in misura proporzionale al tempo di affido o all’accordo tra le parti. Diverse Regioni hanno inoltre emanato leggi volte a fornire sostegno integrativo ai genitori separati in difficoltà, come contributi per l’accesso ai servizi educativi o per le spese di assistenza ai figli con disabilità.

Difficoltà e prospettive future

Nonostante i progressi legislativi e i finanziamenti stanziati, però, molte famiglie continuano a incontrare difficoltà nell’accesso ai bonus, sia per questioni burocratiche che per la complessità dei requisiti. Inoltre, resta alta la necessità di interventi strutturali che garantiscano una maggiore equità e continuità nel sostegno economico ai genitori separati. Il nuovo bonus affitto rappresenta un passo importante ma dovrà essere accompagnato da ulteriori misure per migliorare la situazione abitativa e reddituale di queste famiglie, che vivono spesso una realtà di forte stress economico e sociale. 

La compatibilità con altri aiuti e assegni familiari 

L’impatto fiscale e la compatibilità dei bonus per i genitori separati con altri aiuti e assegni familiari sono aspetti fondamentali per chi deve orientarsi tra le diverse forme di sostegno disponibili.

Il bonus per genitori separati, che può arrivare fino a 800 euro mensili per un massimo di 12 mesi, viene generalmente erogato in un’unica soluzione dall’Inps ed è considerato un contributo a sostegno del reddito in stato di bisogno. Non si configura come reddito da lavoro o assimilato, quindi non è soggetto a tassazione Irpef. Ciò significa che il bonus non incide sul reddito imponibile né sulla dichiarazione dei redditi del beneficiario, evitando così un aggravio fiscale. Inoltre, non modifica direttamente la quota di assegno di mantenimento spettante o versata dall’altro genitore, in quanto si tratta di un aiuto complementare e non sostitutivo.

Il bonus per genitori separati è compatibile con altri aiuti economici, inclusi: l’assegno unico universale per i figli a carico, che può essere richiesto separatamente da entrambi i genitori in proporzione alla custodia o all’affido condiviso; altri sussidi come il Reddito di Cittadinanza o altre prestazioni sociali, senza che il bonus venga computato come reddito per limitare o escludere l’accesso a queste misure; contributi regionali o comunali per le famiglie in difficoltà, seppur con una possibile esigenza di verifica della cumulabilità in base a regolamenti specifici.

In particolare, l’assegno unico può essere suddiviso anche al 50% tra i genitori separati, e in assenza di accordi la ripartizione viene stabilita dall’Inps in base ai provvedimenti di affidamento. La normativa permette dunque che il bonus per mancato pagamento dell’assegno di mantenimento conviva senza sovrapposizioni con l’assegno unico o altri contributi, mantenendo inalterate le entrate complessive delle famiglie. 

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