LA NOSTRA SALUTE
Il Giappone ha dichiarato un’emergenza nazionale per una precoce e intensa epidemia influenzale che sta colpendo il Paese con numeri insoliti per questo periodo dell’anno. Oltre 6.000 casi confermati e la chiusura di più di 100 scuole tra ottobre e novembre hanno segnato un’escalation che anticipa di circa cinque settimane il tradizionale picco influenzale nipponico, che solitamente si registra a fine novembre. Il ceppo responsabile è principalmente il virus A/H3N2, noto per la sua elevata diffusività e virulenza, anche associato a mutazioni recentemente osservate in diverse regioni del mondo.

L'influenza giapponese viene definita "influenza muta" perché il virus subisce continue mutazioni nelle sue proteine di superficie, attraverso un processo chiamato "deriva antigenica" che consiste in piccole modifiche genetiche accumulate progressivamente nel tempo. Questi cambiamenti rendono il virus "nuovo" o "diverso" abbastanza da sfuggire parzialmente alla memoria immunitaria delle persone, cioè agli anticorpi formati da infezioni o vaccinazioni precedenti. Il termine "muta" riflette quindi questa capacità del virus di evolversi continuamente, cambiando le sue caratteristiche antigeniche e provocando così un aumento della suscettibilità della popolazione, con il risultato di epidemie più frequenti e talvolta più gravi. Queste mutazioni possono ridurre l'efficacia dei vaccini tradizionali e rendere la diffusione del virus più rapida e imprevedibile. Questa caratteristica rende necessario l'aggiornamento annuale dei vaccini antinfluenzali e una costante sorveglianza epidemiologica a livello globale per anticipare e contenere tempestivamente la diffusione del virus.
L’epidemia giapponese è caratterizzata da un rapido aumento dei contagi, che si concentra soprattutto tra bambini e anziani, categorie più vulnerabili all’infezione. La variabilità del virus H3N2, che ha già mostrato sette mutazioni significative quest’anno, suscita preoccupazione tra gli esperti internazionali poiché questa evoluzione potrebbe ridurre l’efficacia dei vaccini tradizionali e aumentare la trasmissione globale. Il circolo dei viaggi internazionali fra emisfero australe e settentrionale dopo la pandemia ha ampliato la diffusione del virus, collegandolo all’improvvisa recrudescenza rilevata in Australia, Nuova Zelanda e ora Giappone.
Secondo gli specialisti, diversi fattori contribuiscono alla precoce esplosione dell’epidemia giapponese: l’aumento dei viaggi internazionali post Covid-19, i cambiamenti climatici che alterano i cicli stagionali dei virus respiratori e una ridotta esposizione immunitaria per la popolazione, specialmente bambini e anziani, alle varianti circolanti negli ultimi anni. Le misure adottate includono la chiusura di numerose scuole (oltre 130), uso diffuso delle mascherine, igiene rafforzata e limitazioni sul contatto sociale per contenere la trasmissione. I reparti pediatrici degli ospedali sono sotto stress, con un numero importante di ricoveri per complicanze influenzali.
Le autorità sanitarie europee stanno monitorando con attenzione la situazione, dato che il virus potrebbe anticipare e intensificare la stagione influenzale anche nei nostri Paesi. L’esperto virologo Ian Barr del Centro OMS di Melbourne ha sottolineato come il fenomeno giapponese sia indice di una circolazione globale aggressiva dell’H3N2, particolarmente difficile da gestire per i sistemi sanitari. In Italia e altrove si sta rafforzando la campagna vaccinale per contrastare la possibile ondata influenzale, con l’invito a sottoporsi al vaccino e a seguire rigorose misure preventive.
In Italia, in particolare, la situazione si sta rapidamente evolvendo con un aumento precoce dei casi influenzali e un predominio del ceppo A/H3N2. Le stime indicano un valore di contagiosità superiore alla media delle stagioni tradizionali, con un numero di persone contagiate da un malato potenzialmente più alto. Questo anticipa un picco influenzale che potrebbe verificarsi tra fine dicembre e gennaio, con possibili impatti severi sul sistema sanitario. Si prevedono maggiori ricoveri per complicanze respiratorie e cardiovascolari, incremento delle assenze lavorative e scolastiche, e sovraccarico di ospedali e terapie intensive. Le autorità italiane stanno monitorando la situazione tramite la sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità e potenziano le campagne vaccinali e le scorte di farmaci antivirali.

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy